Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questo mese tocca al racconto dei Casamonica.

C’è un’altra mafia con la quale la casata è entrata in contatto, è quella albanese. Sono tanti e in rapporti con la casata, come Besim Skarra. Fazzari spiega: «Quando è successo della figlia di Beppe si è riempito il vicolo, cose, si chiamavano, facevano, addirittura anche gli albanesi avevano chiamato, Besim, questa cosa me la racconto anche Besim, prendi le armi per tutti gli albanesi che conosci».

Besim Skarra e un albanese che, per conto dei Casamonica, si occupava di spaccio.

L’episodio riguarda fatti dell’aprile 2014, quando per vendicare uno sgarro e la fuga d’amore della figlia di Giuseppe Casamonica, i “nullafacenti” si affidarono agli amici albanesi.

Non solo le zone di competenza, i Casamonica vogliono egemonizzare la città, un’altra zona al centro dei traffici e certamente Guidonia a Tivoli, dove l’intreccio di ’ndrangheta e malavita romana diventa una cappa insostenibile.

La testimone di giustizia Debora Cerreoni spiega bene queste relazioni: «I Casamonica sono malati di potere, hanno la necessita di dimostrare che sono potenti e questo, dal loro punto di vista, si dimostra mediante i rapporti con altre organizzazioni criminali e mediante l’ostentazione di un lusso sfrenato». E a vicolo di Porta Furba, Cerreoni non la sopportano più. Quando arrivo, le donne rimaste dopo gli arresti sono fin troppo chiare: «Sei vuoi arrivare a Natale, te ne devi andare. La Cerreoni, prima ha fatto la regina, poi quando il marito è stato arrestato se ne è andata. Ma quali minacce, quella è una puttana».

Per pentiti e testimoni qui non c’è posto.

Guardie del corpo di Buzzi

Anche all’interno di Roma i rapporti sono di buon vicinato. Con Michele Senese, re della droga nel quadrante sud, ma anche con Massimo Carminati, condannato a dodici anni per mafia in appello nel processo Mafia Capitale. I rapporti tra Carminati e Luciano Casamonica emergono riguardo la questione di un campo rom che insisteva nell’area di pertinenza della casata.

Salvatore Buzzi racconta che Luciano Casamonica era appena uscito dal carcere, aveva ucciso un uomo sfondandogli lo sterno, e in quel momento diventa utile per gestire i campi rom.

«Ho assunto a mille euro al giorno Luciano Casamonica, uscito dal carcere per omicidio preterintenzionale. Lui e sette del suo clan mi facevano la guardia nel novembre del 2014 al campo nomadi» racconta Salvatore Buzzi durante le udienze del processo Mafia Capitale, [...].

Nell’inchiesta “Mafia capitale” i carabinieri del Ros hanno fatto una breve carrellata dei Casamonica di famiglia. Luciano ha un cugino omonimo che tra poco conosceremo, impegnato nel cinema, e su di lui vengono ricordate le inchieste che lo hanno visto coinvolto per traffico di droga. Un altro parente citato è Guerrino, classe 1979, e anche per lui viene menzionata un’operazione antidroga che l’ha riguardato.

Altra parente è Rosaria e anche in questo caso gli affari nei quali è stata coinvolta sono legati allo spaccio di droga, cocaina. Un altro parente di Luciano, Armando, è interessato da analoghe vicende giudiziarie: nel 2011 un vigile urbano, autista dell’allora vicepresidente del consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo, si riforniva di droga da lui, con il quale aveva una frequentazione telefonica e personale. Nel luglio 2018 Luciano Casamonica viene arrestato per mafia nell’operazione Gramigna.

In un’altra occasione, a Luciano si rivolge direttamente Massimo Carminati per risolvere una questione: le minacce ricevute da un’avvocata dalla casata. Carminati al legale che gli aveva perorato la causa rispose: «Sono cento, uno più stronzo dell’altro. Io conosco bene Luciano».

Testi tratti dal libro di Nello Trocchia "Casamonica. Viaggio nel mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma". Testi, nomi e processi sono riportati nella serie del blog Mafie così come presentati nel libro, aggiornati dunque al 2019.

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