Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. In questa serie, tocca al racconto della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo.

Orbene, utile appare partire dall’esame della deposizione, resa all’udienza del 21 settembre 1995, della sig. ra Francesca Carraturo, segretaria del dott. Falcone presso l’ufficio di presidenza della direzione degli affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia, che si occupava, fra le altre incombenze, anche delle prenotazioni dei voli aerei di cui il magistrato necessitava per i suoi spostamenti sul territorio nazionale: «Sul territorio nazionale all'inizio il dottor Falcone le prenotazioni le faceva da solo, poi mi diceva a me di fare delle prenotazioni e noi utilizzavamo un'agenzia di Palermo, la Barbaro. Telefonavamo, davamo il volo che voleva il dottor Falcone e di solito non facevamo mai la prenotazione con il suo cognome. Spesso usavo il mio o quello di mio marito. Il biglietto aereo giungeva a Roma da Palermo tramite un'altra agenzia, ed arrivava direttamente al Ministero in busta chiusa.

Il dottor Falcone utilizzava non soltanto aerei di linea ma utilizzava anche voli coperti. Per i primi mesi la prenotazione la faceva direttamente lui, dopo mi dava un foglietto con gli orari che diceva ed io telefonavo al Cai, (Compagnia Aeuronatica Italiana), mi pare, adesso non mi ricordo bene, e poi loro mi richiamavano e mi davano la conferma del volo. Avevo una persona particolare come referente Io contattavo telefonicamente il dottor Lorenzini oppure il dottor Toto del SISDE ai quali chiedevo di prenotare il volo occorrente.

Prevalentemente il dottor Falcone utilizzava per i suoi spostamenti l'aereo del Cai, ma e' anche capitato che utilizzasse i voli di linea. E cio', per esempio, si e' verificato pochi giorni prima che morisse, quando il giorno 18 maggio si e' recato a Palermo con una delegazione di funzionari del Ministero di Grazia e Giustizia con il Direttore Generale degli Affari Civili, ma era una missione di ufficio, il ritorno a Roma avvenne lo stesso giorno in serata.

Devo precisare che la prenotazione per il volo Cai per Palermo di venerdi' 22 maggio alle ore 19.00 mi era stata richiesta dal Presidente Falcone già da lunedi' 18 od al massimo martedì 19.

Di solito ritornava a Palermo periodicamente non credo tutte le settimane, forse una settimana si' ed una settimana no...L'ultima prenotazione che ha fatto il giorno della strage, il giorno prima era per venerdi'. Io sapevo che doveva partire il venerdi', se non erro, credo, nel primo pomeriggio; se non vado errata. ..Il rientro a Roma era al solito il lunedi' rientrava la mattina. Prendeva il primo volo; alle otto e mezza, nove gia' era al Ministero.

Il venerdi' mattina ho avuto la notte il mal di denti, l'ho chiamato a casa e gli ho detto che non ci sarei andata perche' andavo dal dentista. Sabato mattina ero in ufficio ed il dottor Falcone era presente. A me e' stato detto che non era partito il venerdì perche' voleva partire insieme alla moglie. Quel giorno da Palermo chiamo' Costanza. l'autista.

La prenotazione dei voli riguardanti gli spostamenti della dottoressa Morvillo era stata fatta per il sabato. La dottoressa Morvillo preferiva partire intorno, mi pare, adesso gli orari non me li ricordo con precisione dopo tanto tempo, ma nel primo pomeriggio, quindi intorno alle 16.00, ed il volo era pieno. Ed allora l'abbiamo messa in lista di attesa ed abbiamo fatto un'ulteriore prenotazione per le 20.00, all'incirca partiva alle 20.00 il volo da Roma. Essendo nella stessa giornata non prendevano due cognomi uguali, quindi credo, adesso non vorrei sbagliare se nella prima ho messo il mio cognome ed a quella delle 20.00 ho messo il cognome della dottoressa Morvillo. La prenotazione per il volo della dottoressa Francesca Morvillo da Roma a Palermo nella giornata di sabato e' stata da me effettuata mercoledì 20 o giovedì 21 maggio telefonicamente tramite l'agenzia Barbaro di Palermo».

Il volo posticipato

A riscontro di tale dichiarazione si indica la deposizione della teste Matranga, impiegata dell’agenzia Barbero di Palermo, la quale ha confermato il rapporto con la signora Carraturo e, quindi, il rapporto fiduciario che il dott. Falcone aveva con l’agenzia ormai da anni nonché l’emissione di un biglietto aereo, in data 13 maggio sulla tratta Roma-Palermo-Roma, aperto, cioè senza indicazione di data di volo, emesso a tariffa ridotta perché la trasferta veniva effettuata per motivi di servizio.

La teste inoltre ha riferito di aver provveduto per il 23 maggio ad emettere un biglietto Roma-Palermo per la dott.ssa Morvillo, che risultava essere prenotata per il volo delle 18.50 e delle 20.20 sotto il nome Carraturo, […].

Costituiva dunque abitudine del magistrato spostarsi con i voli di stato, che venivano prenotati dalla segretaria, sig. ra Carraturo, residuando l’impiego dei voli di linea solo per casi rari, che si verificavano per lo più quando a spostarsi era la sola dott. ssa Morvillo.

In ossequio pertanto ad una tradizione consolidatesi nel tempo, anche per quel fine settimana era stata richiesta dal magistrato la prenotazione del volo Cai, che era stata curata come le altre che l’avevano preceduta dal dott. Lorenzini, vice direttore della Divisione Sicurezza del SISDE, tra i cui compiti vi era per l’appunto anche quello di programmare i voli con aerei privati per personalità tutelate, tra cui il giudice Falcone.

Il teste al riguardo ha riferito quanto segue (cfr. ud. 18-9-95): «[...] Il giorno 22 alle 9.45 ho ricevuto personalmente una telefonata da parte del giudice Falcone che mi chiedeva di poter variare il volo per il pomeriggio del giorno successivo, era il pomeriggio alle ore 17.00 del 22, quindi 23. Cosa che ho fatto, ho provveduto a far variare ed ho avuto conferma della possibilità del volo alle ore 10.10. Quindi, poi, ho richiamato la segreteria del dottor Falcone ed ho dato conferma di questa possibilità di volo. Quando non c'era la disponibilità od era difficile l'organizzazione del volo soprassedeva. Le rare, rarissime volte che non ci sono state disponibilità' ha utilizzato altri vettori, penso Alitalia».

I voli più recenti registrati dal Cai sono indicati dal teste Molinari, all’epoca direttore generale della compagnia ( ud. 19-9-95): «Si', si'... abbiamo registrato l'11 maggio, il 13 maggio, poi ancora il 13 maggio ed il 23 maggio. Questi sono i voli piu' ravvicinati».

Tale testimonianza si indica ad ulteriore conferma della circostanza che il 18 maggio il giudice non si era avvalso del volo Cai per raggiungere Palermo e quindi che lo spostamento era avvenuto tramite Alitalia.

La mattanza a Favignana

La ragione che avevano determinato il mutamento dell’originario programma di rientro in Sicilia, spostato dal 22 al 23 maggio, era ascrivibile al rinvio di un viaggio a Favignana dove la coppia doveva recarsi per assistere alla mattanza.

L’agente Staffoli, escusso all’udienza de1 18 settembre 1995, appartenente alla scorta che seguiva il magistrato a Roma ha riferito in proposito: «Io, siccome sono cresciuto giù, a Favignana, e parlando con il Presidente che non aveva mai visto la mattanza, gli ho detto: "Presidente, possiamo andare a vedere la mattanza - dico - io sono di la'; organizziamo", e mi disse: "Si', organizziamo un venerdi' o un sabato; andiamo a vederla". Ne parlavamo già da qualche... cioè diciamo qualche giorno, non... da già un po' di giorni; lui lo sapeva, insomma. Poi, pochi giorni... che ne so, pochi giorni: quindici, venti, trenta giorni che parlavamo che prima o poi ci voleva andare ed avevamo deciso di andarci quel venerdi', il 22, venerdi'. Abbiamo preso gli accordi che... se potevamo organizzare un servizio di scorta per il Presidente giù nell'isola con il mio comandante, il colonnello Ragosa. Mercoledì era l'ultimo giorno che io lavoravo e dovevo andare a lavorare venerdi' con la valigia, perche' se dovevo partire... infatti io avevo la valigia in macchina venerdi'. Il 22 Venerdi il dott. Falcone disse che non poteva partire piu' perche' la moglie lavorava anche il sabato mattina, e che rimandava tutto alla prossima settimana. Allora parlammo con il colonnello dicendo che non venivamo piu' giù e rimandavamo ad altra data, piu' che altro, abbiamo detto. Mi ha quindi incaricato di andare a fare il biglietto aereo per la moglie per il volo Roma - Palermo delle ore 18.20 del 23 maggio, già precedentemente prenotato dalla sua segretaria personale».

Sulla medesima circostanza l’ agente Galluzzo, all’udienza del 18 settembre 1995, ha dichiarato: «Io ero di servizio quel giorno, il venerdi' 22. Io già da una settimana prima lo sapevo che bisognava andare a Favignana, pero' fino a due ore prima che lui era ancora disposto ad andarci, perche' a noi ci ha detto: "Ragazzi, tenetevi pronti, fra un'oretta e mezza, due ore partiamo". Poi all'ultimo momento, non lo so se ha ricevuto qualche telefonata all'improvviso e ha cambiato idea, ci ha detto soltanto: "Ragazzi non partiamo piu', faccio compagnia a mia moglie, scendo domani con lei».

Un cambio di programma comunicato all’ultimo

La trasferta a Palermo era stata dunque rinviata al giorno dopo, il 23, per gli impegni professionali della dott.ssa Morvillo a causa dei quali non venne effettuata la gita a Favignana. Il nuovo spostamento dei due giudici era stato comunicato al centro operativo del reparto scorte della Questura di Roma nel pomeriggio, alle 16.30 circa del 23 maggio all’ispettore Pino Giuseppe.

Quest’ultimo, all’udienza del 18 settembre 95, ha dichiarato: «Lo spostamento me lo comunico' l'agente di scorta che era al seguito del dottor Falcone, intorno alle 16.30 del 23 maggio. Dopodiché ho dato disposizione ad un mio collaboratore di effettuare, di fare i fonogrammi del caso e la telefonata di rito che si faceva: il fonogramma veniva inviato all'Ufficio di Gabinetto della Questura la quale a sua volta avvertiva la Questura competente, appunto della partenza della personalità.

...In effetti i tempi erano molto ristretti per comunicare alla Segreteria del Gabinetto, fare il fonogramma a Palermo, predisporre il servizio a Palermo.. ma nel caso del dottor Falcone, mi dicevano i ragazzi, che l'orario della partenza glielo diceva sempre all'ultimo momento ai ragazzi della scorta, si comportava cosi' con tutti quanti, dice, si comportava. Per cui quando usciva dal Ministero, cioè dal suo ufficio, non si sapeva se si andava all'aeroporto oppure andava in qualche altro posto».

Ed ancora il teste Victor Marco, all’udienza del 18 settembre 95, ha riferito: «Ero nella Polizia, nel ruolo delle scorte. Allora, nel pomeriggio del 23 maggio intorno alle 16.00, questo era l'orario di andarlo a prendere presso la sua abitazione. Giunti sul posto, dopo un po', scese il dottor Falcone insieme alla moglie, ... dopo sono venuto a sapere che era la moglie, ancora non lo sapevo. Dopodiche' volle prendere posto, il dottore con la moglie, con la macchina del Ministero di Grazia e Giustizia, ed i colleghi del Ministero di Grazia e Giustizia vennero in macchina con noi. Quindi condusse lui personalmente la macchina per tutto il tragitto fino a Ciampino. .. ho appreso del proposito del dottor Falcone di recarsi all'aeroporto di Ciampino durante il tragitto dai colleghi.

Abbiamo avvisato la Centrale via radio che ci stavamo portando a Ciampino e poi la Sala Operativa ha comunicato all'ufficio, all’ispettore Pino. […] Una volta giunti a Ciampino siamo entrati nei voli CAI, dove l'aereo era già pronto, ed i riti che si susseguono, cioè il carico dei bagagli e delle personalità che entrano sull'aereo...».

Testi tratti dalla sentenza della Corte d'Assise di Caltanissetta (Presidente Carmelo Zuccaro)

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