Due tir che trasportavano terra di scavo e provenienti dall'area ex Italsider di Bagnoli sono stati sequestrati dai carabinieri forestali del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo di Napoli. Il sequestro è scattato nelle ultime 48 ore, quello che hanno scoperto gli inquirenti è che quel materiale, trattato come terra di scavo, in realtà è pieno zeppo di sostanze tossiche e pericolose, in particolare idrocarburi. Coinvolte l'azienda di trasporti e l'azienda di trattamento, che si trova nel giuglianese, in provincia di Napoli. L'agenzia regionale di protezione ambientale ha eseguito le analisi dei rifiuti e poi è scattato il sequestro, sono stati denunciati i titolari delle aziende di trasporto e trattamento per violazioni ambientali relative alla gestione non autorizzata di rifiuti. 

La visita del governo

A gennaio scorso sui terreni dell'Italsider era arrivato il ministro per il sud Giuseppe Provenzano, l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Quel giorno aveva annunciato l'avvio del processo di bonifica nell'area ex Italsider di Bagnoli, una landa morta di veleni, con il coinvolgimento del Ministero del Sud, Regione Campania, Comune di Napoli, Invitalia e Struttura commissariale. Bonifica possibile subito con i primi 500 milioni di euro in tasca e la consapevolezza che «con Bagnoli ci giochiamo una partita politico-istituzionale sulla credibilità per le politiche del Sud che si costruisce anche qui», diceva il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. Le bonifiche dureranno fino al 2024, assicurava Arcuri, ricordando che «In Italia ci sono i ricorsi per le gare pubbliche ma con le procedure d'urgenza non fermeremo i cantieri».

Ora arriva questo sequestro a rallentare il piano. 

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