- Martinez, Lo Celso, Buendia e Romero avrebbero dovuto rispettare una quarantena di 14 giorni perché provenienti dalla Gran Bretagna, paese che in Brasile viene considerato al massimo grado di rischio nelle tabelle covid.
- Gli ispettori dell’agenzia di vigilanza sanitaria brasiliana sono entrati in campo per fermare i quattro e la partita è terminata lì. Il Brasile rischia lo 0-3 a tavolino ma contrattacca dicendo che i calciatori argentini hanno mentito sulla loro posizione.
- Alla confusione si aggiunge l’equivoco su una firma sospetta e un rigetto di provvedimento straordinario giunto a 51 minuti dal calcio d’inizio. Per la Comnebol, nel mirino dei club europei, è un disastro mai visto.
Domenica 5 settembre 2021 è scoppiata la seconda guerra del football in America latina. Non è cruenta come la prima, che nel 1969 contrappose Honduras e El Salvador e fu magistralmente raccontata da Ryszard Kapuscinski. Ma quella avviata tra Brasile e Argentina, i due colossi del calcio sudamericano che dovevano sfidarsi in una normale gara di qualificazione ai mondiali di Qatar 2022, minaccia di essere un rompicapo interminabile e di mettere in una posizione molto complicata la Fifa di Gianni



