Ai domiciliari un candidato e un ex consigliere comunale, indagati un sindaco e un candidato alla carica di primo cittadino. I Russo controllavano ogni attività nel nolano, a capo c’era il boss ingegnere che imponeva estorsioni come consulenze. A resistere una tecnica comunale che ha detto “no”
«Compariello... noi siamo della famiglia... il sangue ci brucia». A dirlo è uno dei boss finiti in carcere nell’operazione dei carabinieri, coordinata dalla distrettuale antimafia di Napoli. Alla vigilia del voto per le regionali in Campania, l’indagine è il racconto di una commistione costante tra mondi, quello criminale, quello delle professioni e quello politico. Quarantaquattro le persone arrestate. Coinvolti politici locali con simpatie bipartisan, a raccontare una contaminazione trasversal



