- «È mancato all’affetto dei nostri cari. Il 10 marzo è deceduto il signor Biagio Chiariello», recita un manifesto funebre ritrovato due giorni fa davanti al comando della polizia locale di Arzano, comune sciolto tre volte per le infiltrazioni della malavita.
- Controllano ogni attività illegale, si ammazzano per una piazza di spaccio e vivono in un lusso fatto di scarpe firmate, tuguri trasformati in dimore dorate e fuoriserie sotto casa.
- Sparano come sempre, ma sono camorristi social: si tatuano, si giurano fedeltà e fanno proseliti. Fortunatamente il comandante dei vigili urbani Chiariello è vivo, la sua colpa è quella di essersi messo in testa di contrastare illegalità e la malavita.
«È mancato all’affetto dei nostri cari. Il 10 marzo è deceduto il signor Biagio Chiariello», recita un manifesto funebre ritrovato due giorni fa davanti al comando della polizia locale di Arzano, comune sciolto tre volte per le infiltrazioni della malavita. Siamo nell’area a nord di Napoli dove si fanno la guerra gruppi criminali che vivono nell’ombra dei clan storici, i Moccia, l’alleanza di Secondigliano, gli Amato-Pagano. Controllano ogni attività illegale, si ammazzano per una piazza di


