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Luciana ha 21 anni, proviene dal Brasile da cui le viene chiesto di trasportare una valigetta in Svizzera. Il volo fa scalo a Fiumicino: il bagaglio, nel fondo di rivestimento, contiene cocaina. La ragazza viene arrestata e portata a Rebibbia.
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Un momento che lei non dimenticherà mai ma che ha potuto processare ed elaborare rivivendolo in un ambiente virtuale costruito ad hoc. Merito del progetto STEPs.
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Storie forti, affrontate dai protagonisti, interpretati da attori virtuali, in una sorta di metaverso. Un esempio di quello che il carcere dovrebbe essere: un luogo di rieducazione e reinserimento nella società. E la realtà virtuale sembra poter sostenere questo compito.
Nel carcere di Rebibbia la realtà virtuale aiuta a ritrovare sé stessi
12 gennaio 2022 • 19:10Aggiornato, 12 gennaio 2022 • 19:36