La denuncia della senatrice Leone

Il carcere delle violenze a gestione famigliare. Ma la direttrice resta

LaPresse
LaPresse
  • Nella serie di errori e omissioni della direttrice se ne aggiunge un altro che imbarazza anche i vertici dell’amministrazione penitenziaria.
  • Ha fatto accompagnare Cinzia Leone, una senatrice della repubblica, in visita al carcere, da Armando Schiavo, ex agente della guardia penitenziaria, presentato come suo compagno ed erroneamente identificato alla fine del tour conoscitivo come «autista della senatrice».
  • Perché la direttrice, non indagata e non presente il giorno 6 aprile, ma che ha creduto alla tesi dei depistatori e ha detto che Lamine Hakimi era morto perché «strafatto», è rimasta al suo posto? A questa domanda la ministra Cartabia non ha mai risposto. 

Per continuare a leggere questo articolo