La presidente del Senato avrebbe «piazzato» alla guida del tribunale di Latina Caterina Chiaravalloti, figlia dell’ex governatore berlusconiano della Calabria. E sarebbe intervenuta anche nella promozione di Capristo
- Palamara da solo poteva fare e disfare nomine e carriere? Il sospetto, leggendo le chat di Whatsapp sequestrate all’ex capo di Unicost e dell’associazione nazionale magistrati, è che in questa storia manchino alcuni protagonisti che hanno partecipato agli accordi tra correnti interne al Csm. Tra queste Casellati.
- Nelle chat dell’allora capo di Unicost emergono numerosi riferimenti a Casellati.
- Casellati è una «doppiogiochista», sostiene Forteleoni, che in una chat dice. Una delle scelte frutto di questi «accordi trasversali» è l’incarico affidato a una donna, figlia di un importante esponente berlusconiano.
«Non esiste solo il problema Palamara... La politica deve fare la sua parte... il Csm non può più lasciare margini di opacità». La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, qualche mese fa era stata chiara. Nell’intervista concessa al Corriere della Sera dopo lo tsunami provocato dall’inchiesta penale sull’ex magistrato Luca Palamara mancava, però, una parte della storia: il ruolo interpretato da lei e da altri membri del Csm nel quadriennio 2014-2018 in merito alla grande parti
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