La lettera del passo indietro e le accuse ai giornali

Durigon si è dimesso, Salvini lo elogia: entrambi restano in silenzio sui clan di Latina

LaPresse
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  • Durigon alla fine si è dimesso. La notizia inizia a circolare intorno alle 20.30, poi poco più tardi arriva una lettera sterminata a sua firma in cui spiega le ragioni del passo indietro. Nella missiva accusa anche i giornali che hanno raccontato dei rapporti con uomini dei clan, «hanno rovistato nella spazzatura al solo scopo di infangarmi», ha scritto l’ormai ex sottosegretario Durigon.
  • I contatti di Durigon sotto osservazione non sono solo quelli con Altomare e Luciano Iannotta (presidente di Confartigianato Latina fino all’arresto in un’indagine dell’antimafia di Roma).
  • C’è anche una figura che Durigon aveva peraltro avuto nel sindacato di cui è stato vicesegretario, l’Unione generale del Lavoro (Ugl). Si tratta di un giovane di nome Simone Di Marcantonio, che a 29 anni, nel maggio 2018, aveva ottenuto un importante incarico come dirigente Ugl, con tanto di lettera firmata da Durigon. Nell’inchiesta sul patrimonio illecito di un imprenditore vicino alla ‘ndrangheta spunta il nome del dirigente Ugl nominato da Durigon, «Di Marcantonio risulta essere un prestanome», si legge nel provvedimento del tribunale di Roma che disposto il sequestro milionario nei confronti dell’imprenditore.

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