IL LEADER REPLICA A DRAGHI: «IO SEMPRE TRASPARENTE»

I servizi segreti hanno monitorato gli incontri tra Salvini e Razov

LaPresse
LaPresse

 

  • I servizi segreti italiani e quelli americani sapevano da mesi, come, quando e con quale accompagnatori Matteo Salvini incontrava diplomatici russi a Roma.
  • Non perché spiassero il senatore della Lega (per i nostri comparti di sicurezza è irrilevante se parlamentari italiani fanno visita a questa o un’altra sede diplomatica straniera), ma per un motivo più banale: villa Abamelek, sede dell’ambasciata della Federazione guidata dall’ambasciatore Sergey Razov, è monitorata costantemente dall’intelligence Usa e dalla nostra agenzia di controspionaggio interna, l’Aisi.
  • Domani – grazie ad autorevoli fonti convergenti – è in grado anche di rivelare che, per via informale, anche alcuni importanti esponenti di Palazzo Chigi fossero a conoscenza delle date esatte degli incontri Razov-Salvini, e come esponenti di vertice della Lega siano stati addirittura messi in allerta per la presenza nei rendez vous del nuovo consulente per la politica estera del leader leghista, il misterioso Antonio Capuano

Per continuare a leggere questo articolo