Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato ieri pomeriggio a palazzo Chigi il segretario della Lega, Matteo Salvini. Una nota del governo ha parlato di un «colloquio cordiale e costruttivo sul tema della crescita economica»: il premier ha confermato «l’impegno dell’esecutivo a evitare ogni aumento della pressione fiscale e a proseguire nel percorso delle riaperture».

Parole che suonano come una mano tesa al leader della Lega dopo lo strappo di mercoledì, quando i ministri leghisti non si erano presentati in Consiglio dei ministri per il via libera alla delega fiscale. «C’è stato un impegno comune perché non ci siano aumenti di tasse. I due hanno toccato anche il tema delle riaperture, per allentare il più possibile limiti e restrizioni», ha commentato una nota della Lega. «L’incontro è stato molto utile, con Draghi c’è lealtà», ha detto Salvini all’uscita da palazzo Chigi.

L’ex ministro e l’attuale premier, reduce dall’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno concordato di vedersi almeno una volta a settimana «per fare il punto della situazione». Dopo 24 ore di tensione, ieri mattina Matteo Salvini aveva ricacciato l’ipotesi di uno strappo per la maggioranza di governo. Il segnale di tregua è arrivato con il voto favorevole in Senato alla risoluzione di maggioranza sulla Nadef, la nota di aggiornamento al documento di finanza pubblica.

Intervistato da Rtl 102.5, ieri mattina Salvini ha aperto uno spiraglio sottolineando che il testo sulla riforma del catasto potrà essere modificato da Camera e Senato: «Contiamo che il parlamento tolga i passaggi sul possibile aumento delle tasse sulla casa, poi tiriamo dritti sul taglio dell’Irap, l’abbassamento dell’Iva e la revisione degli scaglioni Irpef».

Il Cdm sulle discoteche

Alle 18, al termine dell’incontro tra Draghi e Salvini, si è tenuto il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento sull’allargamento delle capienze per teatri, cinema, musei, stadi e discoteche. Su quest’ultimo punto, il Comitato tecnico scientifico suggeriva una capienza massima del 35 per cento, considerata insufficiente dal leader della Lega.

Il Consiglio dei ministri ha assecondato la sua richiesta: i posti coperti saranno al 100 per cento nei cinema e nei teatri, al 60 per cento nei palazzetti dello sport e al 75 per cento negli stadi; la soglia massima è stata fissata al 50 per cento nelle discoteche al chiuso e al 75 per cento in quelle all’aperto. Le nuove capienze entreranno in vigore dall’11 ottobre, soltanto in zona bianca. Il decreto legge è stato approvato all’unanimità: in Cdm hanno votato a favore anche gli uomini di Salvini.

Il leader della Lega aveva definito una «presa in giro» il limite del 35 per cento, mentre le associazioni di categoria si erano dette pronte a scendere in piazza. «Oggi in Cdm porteremo posizioni europeiste con riaperture generalizzate», ha detto Salvini prima dell’incontro con Draghi. Una posizione condivisa dal presidente della conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga: «Con una capienza del 35 per cento le discoteche non aprono, va fatto un ragionamento approfondito per ipotizzare un ampliamento».

Le richieste dei gestori

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che da oltre un mese sollecitava l’approvazione di una capienza al 100 per cento nelle sale dello spettacolo, si è detto soddisfatto, mentre in una nota la Siae ha ripreso l’appello del presidente Mogol: «Vogliamo ribadire la stringente urgenza di riaprire tutti i luoghi di cultura e di spettacolo, il Consiglio dei ministri ha preso una buona decisione. L’industria della cultura è il motore psicologico per riavviare un paese stremato».

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva detto in mattinata che «le aperture saranno graduali e sono possibili grazie alla campagna vaccinale». Era stato il Cts a suggerire una capienza massima per le discoteche al 35 per cento al chiuso e al 50 per cento all’aperto, ma il governo ha deciso di andare verso un allentamento più netto. In zona gialla le percentuali di capienza saranno diverse: per stadi e palazzetti la capienza consentita non potrà essere superiore al 50 per cento all’aperto e al 35 per cento al chiuso.

Il Pd all’attacco

«Non mi sembra una grande novità, ormai è anche stancante commentare questo teatrino. È sempre il solito film», ha detto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, dopo l’incontro tra Draghi e Salvini. Critiche alla posizione dell’ex ministro sono arrivate anche dal vicesegretario del partito, Giuseppe Provenzano: «Salvini è una mina per il governo e per Draghi. Da parte nostra il governo non rischia, è la Lega che deve chiarire: non è accettabile che una forza politica entri ed esca dal Cdm a seconda delle convenienze».

 

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