«Ricevo ogni giorno decine di fotografie di assembramenti alle fermate e di mezzi pubblici con passeggeri stipati. Le persone se la prendono con le Regioni e con i sindaci, ma noi da giugno chiediamo al governo di potenziare gli autobus e i tram». Sono le parole del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, in un'intervista a Repubblica.

Da oggi autobus e treni viaggeranno al massimo «al 50 per cento della capienza». Presidente, non c'era modo di aumentare le corse dei bus, in modo da far viaggiare più persone in sicurezza? «Le Regioni», spiega Cirio, «hanno posto il problema all'inizio dell'estate. Ricordo il presidente Stefano Bonaccini, che guida la Conferenza delle Regioni, chiedere a ogni seduta al governo di affrontarlo altrimenti, e cito “con la riapertura delle scuole avremo problemi enormi”. Purtroppo non è avvenuto, e ora siamo costretti a correre ai ripari. In Piemonte da domani i ragazzi delle superiori faranno scuola a distanza tutti i giorni, in modo da decongestionare i mezzi di trasporto».

«Io», sottolinea il governatore, «agisco dove posso, sulla scuola e, ad esempio, sui dipendenti della Regione, per cui ora scatta lo smart working al 75 per cento. L'obiettivo generale deve essere quello di ridurre il numero delle persone sui mezzi pubblici. Tornare alla didattica a distanza è una scelta dolorosa, ma per i ragazzi più grandi è abbastanza efficace: si tratta di un provvedimento per la tutela della loro salute e, vorrei ricordarlo sempre, di quella dei loro genitori e nonni».

Alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, la quale sostiene che chiudere le scuole sia un errore, il presidente del Piemonte: «È vero, tant'è che continuiamo a difendere il fatto che asili, materne, elementari e medie si svolgano in presenza. Io parto da un dato oggettivo: le nostre tabelle dicono che la fascia tra i 14 e i 18 anni, ovvero i ragazzi che frequentano le superiori, è quella in questo momento con il più alto tasso di contagio da coronavirus. E lo è anche perché i ragazzi usano i mezzi pubblici, che evidentemente sono insufficienti. Se vogliamo evitare il lockdown generalizzato, che vorrebbe dire la morte certa per la nostra Regione e il nostro Paese, dobbiamo agire in maniera chirurgica là dove ci sono i problemi». «Pur nel rispetto istituzionale», continua Cirio, «il Piemonte ha contestato alcune misure dell'ultimo Dpcm, perché si colpiscono categorie produttive, come i ristoranti o le palestre, che in questi mesi si sono adeguate e hanno rispettato i protocolli di sicurezza, e ci si tappa invece gli occhi su quello che capita ogni giorno a bordo dei nostri pullman».

I 180 milioni stanziati dal governo? «Veramente questi soldi sono stati confermati solo venerdì. Al Piemonte ne andranno circa 10 e ho già previsto che si usino per potenziare le corse dei pullman a Torino dove abbiamo i maggiori problemi di sovraffollamento: l'obiettivo è raddoppiare, in alcuni casi triplicare, le corse nelle ore di punta. Lo faremo già da questa settimana», conclude il governatore del Piemonte.

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