Salvatore Scafuto è stato un killer del clan Moccia, una delle formazioni criminali più potenti d’Italia. Racconta la genesi della mattanza di cui si occupò il giovane cronista prima di essere ucciso dai boss
«È stata mia l’idea, era l’unica soluzione per evitare di essere scoperti. Così abbiamo camuffato quell’operazione da gita turistica, altrimenti nel feudo della camorra dei Gionta non saremmo mai entrati». Le parole sono del killer pentito, Salvatore Scafuto. Il suo racconto ci riporta al 1984 e alla strage dimenticata. A Domani racconta l’ideazione e i particolari inediti: una carneficina al centro delle cronache di Giancarlo Siani, il precario cronista del Mattino ucciso dai clan pochi mesi do


