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Si è conclusa sabato a Reggio Calabria la manifestazione “Last 20”. Tre giorni di approfondimenti e scambi culturali dei rappresentanti dei paesi più poveri, con delegazioni provenienti da Afghanistan, Africa, fino allo Yemen, che hanno fatto da “controcanto” al vertice di Napoli dei 20 paesi più industrializzati.
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A Napoli si sono riuniti per trovare un accordo, «ma sono rimasti bloccati i due punti fondamentali per contrastare la deriva della crisi socio-ambientale: l’accelerazione dei tagli alle emissioni di CO2 e lo stop al pensionamento del carbone».
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Il “controvertice” è stato aperto da una manifestazione significativa, l’intitolazione di un ponte all’ambasciatore Luca Attanasio.
«Per dare un presente e un futuro al pianeta vogliamo ricordare ai grandi della Terra che siamo soggetti della storia, e soltanto riducendo consumi e sprechi nei paesi più ricchi, e fermando la rapina delle risorse naturali nei nostri paesi possiamo uscire dalla crisi socio ambientale e dalla spirale del debito per abbracciare un nuovo modello di sviluppo che dia protagonismo ai nostri comuni sogni e speranze. Solo così, tutti sulla stessa barca, possiamo salvarci insieme». È l’appello della ma



