È inaccettabile che un editore che dal paese ha avuto e preso molto più di quanto abbia saputo restituire proceda a una cessione dalle modalità sconcertanti
L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Domani esprime solidarietà ai colleghi del gruppo Gedi per la sconcertante vicenda sulle modalità di cessione delle redazioni a un investitore straniero.
La storia delle testate del gruppo, formato da persone ancor prima che giornaliste e giornalisti validi, non merita l’atteggiamento insultante di una proprietà che, dopo aver negato per mesi l’intenzione di vendere, informa i dipendenti a cose fatte. Un patrimonio che ora rischia di essere tradito da un futuro senza nessuna certezza, visto che non è chiaro quali possano essere le garanzie fornite dal compratore su livelli occupazionali e linea editoriale.
Una scelta inaccettabile da parte di un editore che da questo paese – e dalle aziende che ha avuto la fortuna di ereditare – ha avuto e preso molto più di quanto abbia saputo restituire.
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