Una confisca di prevenzione di beni dal valore complessivo di 2,5 milioni è stata eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano nei confronti di Giuseppe Oliverio,  boss di 'ndrangheta di Mariano Comense, già condannato a quattordici anni di reclusione per reati di estorsione e traffico di stupefacenti.

L’operazione è figlia dell’inchiesta “Crociata” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia nel 2016 e che ha individuato e smantellato la locale di Mariano Comense (a Como).

L'imputato era ritenuto responsabile di un grosso traffico di sostanze stupefacenti e autore di diversi episodi di estorsione. Una di queste ha riguardato il titolare di un’officina che è stato addirittura costretto a cedergli la propria impresa, dopo che l'estortore si è impossessato dell’azienda senza pagare alcun corrispettivo e, addirittura, ha costretto la vittima a chiudere altre imprese che gli avrebbero potuto creare concorrenza.

La Guardia di finanza hanno ricostruito le modalità con cui il soggetto condannato ha acquisito il patrimonio a lui riconducibile, consentendo di giungere alla confisca 15 orologi, gioielli e contanti per 260mila euro, a quanto emerge dal decreto emesso dai giudici della quinta Corte d'Appello di Milano. Posti sotto sequestro anche immobili e terreni intestati ad prestanome, a società dei figlio dell'imputato e una immobiliare.

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