Da giovedì in Lombardia scatta il coprifuoco, mentre da lunedì ci sarà solo la didattica a distanza nelle scuole superiori. Raddoppiano i casi di coronavirus in 24 ore (4.125 contro i 2.023 di ieri) e sono 20 i morti, 17.123 dall'inizio della pandemia.

Nella sola provincia di Milano, emergono 1.858 nuovi contagi, di cui 753 in città, dove è scoppiato un focolaio nel reparto di cardiologia dell'ospedale Sacco, che è stato svuotato: una ventina i positivi tra medici e infermieri. Aumentano a livello regionale i tamponi (36.416) ma la percentuale tra positivi e test schizza all'11,3%.

Sta di fatto che riapriranno gli ospedali della Fiera di Milano (153 posti letto per cure intensive) e di Bergamo (attivi 4 moduli da 12 posti letto). La situazione è seria. Il governatore Attilio Fontana, dopo il faccia a faccia con il leader della Lega, Matteo Salvini, non fa un passo indietro. Anzi, arriva il via libera a due ordinanze, una firmata con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e l'altra con tutti i sindaci, tra cui Beppe Sala e Giorgio Gori, in vigore da domani al 13 novembre.

Le regole

Il primo provvedimento riporta alla memoria il lockdown. Parte in Lombardia il coprifuoco da giovedì, con la limitazione agli spostamenti dalle 23 alle 5 «salvo comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d'urgenza o salute». 

Bisognerà esibire un'autocertificazione per potersi spostare, per i trasgressori previste sanzioni salate che vanno dai 400 ai 3mila euro. L'altra ordinanza interviene con una stretta più forte di altre Regioni sulle scuole secondarie di secondo grado: «Devono realizzare dal 26 ottobre le proprie attività in modo da assicurare il pieno svolgimento della didattica a distanza per lezioni mediante la didattica a distanza».

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E, ancora, confermato lo stop ai centri commerciali nel weekend, con alcune eccezioni, come la vendita di generi alimentari e le farmacie e parafarmacie. La regione dispone anche misure anti-assembramento per prevenire l'affollamento nei locali e nei negozi al dettaglio. Per pub, ristoranti e pizzerie, nel dettaglio, le attività sono consentite dalle 5 alle 23, «con consumo al tavolo, e con un massimo per tavolo di sei persone, e sino alle 18 in assenza di consumo al tavolo. Con la chiusura dei pubblici esercizi all'ora stabilita - si legge nell'ordinanza - deve cessare ogni somministrazione agli avventori presenti ed effettuarsi lo sgombero del locale».

E non solo. Scatta anche il divieto di svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre. Per lo sport di contatto, a livello dilettantistico, restano sospese gare e competizioni locali, provinciali e regionali. Possono, invece, essere svolti gli allenamenti in forma individuale a condizione che siano osservate le misure di prevenzione dal contagio.

Il governatore Fontana non si nasconde: «La situazione epidemiologica attuale in rapida evoluzione rende necessaria l'adozione di misure organizzative straordinarie».

Dal canto suo, il sindaco di Milano Sala sospende di nuovo l'Area B e si schiera per lo smart working: «Sono il primo a riportare i dipendenti del Comune a lavorare da remoto». Poi invita a «proteggere gli anziani» e si rivolge in una diretta sociale direttamente agli over 65: «State in casa, in questo momento è vitale».

Palazzo Lombardia, intanto, assicura che ci sarà un «ulteriore potenziamento» sul fronte dei tamponi, e il dg Welfare, Marco Trivelli, avverte: «Anche oggi i dati sono preoccupanti ed evidenziano, come purtroppo avevamo previsto, una situazione di criticità generalizzata che deve essere affrontata con l'assoluto rispetto delle regole e grande senso civico».

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