- Tutte le terapie intensive in Italia sono vicine alla soglia del 30% di posti letto occupati da pazienti Covid-19, e la soglia è definita critica dal ministero della Salute.
- È allarme rosso soprattutto in 8 regioni. In base all'elaborazione dei dati dall'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi Sanitari regionali, la Valle d'Aosta è in cima alla classifica con il 60% di saturazione dei suoi posti letto di intensiva.
- A seguire, la regione Umbria al 47%, Lombardia e provincia autonoma di Bolzano ferme al 42%, Toscana al 39%, Marche al 35%, Piemonte al 34% e Campania al 33%.
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Tutte le terapie intensive in Italia sono vicine alla soglia del 30% di posti letto occupati da pazienti Covid-19. Una soglia definita critica dal ministero della Salute. La media italiana si attesta infatti al 28%, con il 37% di posti letto di area non critica, cioè dei reparti di medicina interna, malattie infettive e pneumologia, già occupati.
È allarme rosso soprattutto in otto regioni, che hanno ampiamente superato la soglia. In base all'elaborazione dei dati dall'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi Sanitari regionali, aggiornati al 2 novembre, la Valle d'Aosta è in cima alla classifica con il 60% di saturazione dei suoi posti letto di intensiva. Seguono Umbria al 47%, Lombardia e provincia autonoma di Bolzano ferme al 42%, Toscana al 39%, Marche al 35%, Piemonte al 34% e Campania a 33%.
La Liguria tocca il 27% e il governatore Giovanni Toti ha annunciato grossi sforzi per aumentare i posti letto, arrivando a 2mila; in Emilia-Romagna sono fermi al 25% mentre Puglia, Sardegna e Sicilia registrano un 24% di saturazione. Calabria, Lazio, Abruzzo e provincia autonoma di Trento si attestano al 22%, seguite da Friuli Venezia Giulia (21%), Basilicata (20%). Ultimo il Veneto con il 16% di posti occupati.
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