- Nelle guerre contemporanee non esistono salvacondotti. Si spara sulla Croce Rossa, si spara sugli ambasciatori, si spara sui becchini durante i funerali. E si spara sui giornalisti, ultimo caso quello del collega Corrado Zunino di Repubblica.
- Gli strumenti in mano agli stati maggiori per drogare la verità si sono fatti sempre più sofisticati. Al punto che non si può più credere nemmeno ai propri occhi, la tecnologia favorisce la manipolazione di immagini e fotografie.
- La velocità di trasmissione delle notizie impedisce una verifica approfondita. Delegata spesso a inchieste che vengono fatte a posteriori.
Nelle guerre contemporanee non esistono salvacondotti. Si spara sulla Croce Rossa, si spara sugli ambasciatori (Luca Attanasio a Goma, due anni fa), si spara sui becchini durante i funerali. E si spara sui giornalisti, ultimo caso quello del collega Corrado Zunino di Repubblica: il cecchino che lo ha ferito e ha ucciso il fixer Bogdan Bitik nel cannocchiale deve aver ben visto la scritta “press” sul suo giubbotto antiproiettile. I testimoni sono scomodi, a conferma di quanto disse un premio N



