I numeri migliorano ma il sistema sanitario regionale è ancora al limite. Colpa dei tagli degli ultimi vent’anni che hanno cancellato la medicina territoriale e hanno costruito un sistema basato sugli ospedali, dove però manca il personale
- Il Piemonte è una delle regioni rosse. Dopo il lockdown imposto da due settimana l’indice Rt e il numero dei ricoveri sono in calo.
- La regione continua però a combattere con una situazione al limite, con l’85 per cento dei posti letto occupato e con la disponibilità ridotta di terapie intensive.
- Nelle mancanze di questi giorni è riassunta la storia della sanità piemontese, martoriata da tagli e restrizioni. Posti letto, ospedali, medicina territoriale, vent’anni di magra che oggi costano caro.
Anche se i numeri dei positivi si stanno assestando e arrivano i primi timidi risultati del lockdown imposto ormai da due settimane, con il calo dell’indice Rt e dei ricoveri, il caso piemontese è tutt’altro che chiuso. La regione che da giorni combatte con i dati, con i posti letto occupati all’85 per cento e con il censimento giornaliero delle terapie intensive disponibili (erano solo 10 due giorni fa), sembra non uscire da un incubo che con ogni probabilità durerà tutto l’inverno. «I posti s



