La Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana per i farmaci (Aifa), dopo una riunione durata l'intero pomeriggio, ha dato il via libera a due anticorpi monoclonali in Italia. L’obiettivo della cura è quella di aiutare i pazienti contagiati dal Covid-19 in attesa che la campagna di vaccinazione renda la popolazione immune al virus. L’approvazione era già stata anticipata dall’Aifa che aveva più  volte ripetuto l’importanza degli anticorpi.

L’importanza degli anticorpi

In un’intervista al Corriere della Sera, Giorgio Palù aveva detto di ritenere  «assolutamente ragionevole valutare anche da noi, come hanno fatto altri paesi, un provvedimento d’urgenza che autorizzi la temporanea distribuzione dei monoclonali per i quali al momento non è stata rilasciata l’autorizzazione da parte di Ema».

Palù aveva posto l’accento sul «contributo giornaliero di vite umane pagato ancora oggi dall’Italia e la difficoltà di intravvedere la possibilità di ottenere l’immunità di gregge con la somministrazione di vaccini»  notando come «questi farmaci agiscono sulla carica virale e rendono chi li riceve incapace di infettare». Una situazione che «eliminerebbe tanti ricoveri». Una visione condivisa in gran parte anche dal presidente della federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli che ha definito «un'ottima notizia» l'individuazione di un fondo, da parte del governo uscente, per una somministrazione in via sperimentale.

I dubbi su AstraZeneca e gli over 55

Nel frattempo si continua a discutere sulle fasce d’età a cui somministrare il vaccino prodotto da AstraZeneca e Oxford in arrivo in Italia a partire dall’8 febbraio. Il presidente della Fondazione Italia in Salute Federico Gelli, ha chiesto al governo di intervenire «tempestivamente per rivedere il Piano vaccinale contro il Covid-19, alla luce delle indicazioni di Aifa sul vaccino contro il Covid di AstraZeneca che ne prevedono un utilizzo preferenziale in soggetti tra i 18 e i 55 anni». Secondo Gelli, «le regioni non hanno ancora indicazioni certe sulle categorie da poter vaccinare». L’Aifa ha per ora richiesto una via preferenziale per i giovani a causa della mancanza di dati sugli effetti sull’over 55. 

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