Gli scienziati in Sudafrica hanno lanciato l’allarme rosso: hanno scoperto una nuova variante del Sars-Cov-2 – responsabile del Covid-19 – con un numero altissimo di mutazioni che si sta diffondendo a enorme velocità in tutto il paese. I virologi l’hanno classificata come ceppo B.1.1.529, e probabilmente verrà chiamata variante Omicron.

«Stiamo lavorando alla velocità della luce», afferma Penny Moore, una virologa dell’Università di Witwaterstrand, a Johannesburg. «Dobbiamo capire se si sta diffondendo così rapidamente grazie alla sua proteina spike mutata, e soprattutto se è capace di sfuggire ai vaccini: sembra ci siano state reinfezioni e casi in soggetti vaccinati, ma sono solo informazioni aneddotiche, è troppo presto per poterlo dire».

Alla conferenza stampa convocata dal ministero della salute del Sudafrica, Richard Lessells, infettivologo dell’Università Di KwaZulu-Natal, ha detto: «Ci sono ancora molte cose che non capiamo della nuova variante, ma le sue mutazioni ci preoccupano, dobbiamo indagare per capire se influenzerà la nostra risposta alla pandemia». Ovvero, se questa variante sarà capace di diffondersi in tutto il pianeta.

Pessimi segnali

I primi dati non lasciano presagire nulla di buono. Gli scienziati hanno identificato per la prima volta la nuova variante in un soggetto del Botswana, e poi in alcuni individui che stavano viaggiando dal Sudafrica verso Hong-Kong.

Si distingueva dalle altre perché possedeva ben 32 mutazioni nella proteina spike - quella che il virus utilizza per attaccarsi alle nostre cellule – un numero elevatissimo, mai visto prima, più di quelle possedute da Beta e Delta insieme.

Molte di queste mutazioni erano già state mappate, altre sono nuove, ma quel che più fa paura è che non si erano mai manifestate - così tante e tutti assieme - in una sola variante del virus.

La proteina spike è alla base della contagiosità e della aggressività del virus, perché è come una “chiave” che esso utilizza per entrare dentro alla “serratura” formata dal recettore ACE2 presente sulle superficie di certe nostre cellule.

Ogni mutazione altera la sua struttura, e quella chiave allora potrebbe entrare meglio o peggio dentro alla serratura-cellula.

La chiave-spike che entra meglio nella serratura apre meglio le cellule, e il virus che la possiede è più contagioso. La variante Omicron sembra essere contagiosissima, forse perché ha la chiave perfetta.

L’andamento

(AP Photo/Denis Farrell)

«I casi di infezione provocati da questa variante sono in rapido aumento nella provincia di Gauteng, quella di Johannesburg, e questo ha fatto scattare un campanello d’allarme», ha affermato Tulio de Oliveira, un bioinformatico dell’Università KwaZulu-Natal.

«Nello scorso novembre, i casi di Covid sono aumentati in maniera vertiginosa specie nelle scuole e tra i giovani», afferma Lessells.

Grazie al sequenziamento genico, il team di scienziati guidati da de Oliveira ha scoperto la variante Omicron era responsabile di tutti i 77 casi di infezione esaminati nella provincia di Gauteng tra il 12 ed il 20 novembre.

Nelle scorse due settimane, in quell’area i casi di Covid sono aumentati di 30 volte, e gli scienziati pensano che dietro ci sia l’enorme diffusione del nuovo ceppo. «Temiamo che la nuova variante si stia diffondendo anche in tutto il resto del paese», ha affermato de Oliveira, «e per capirlo, stiamo esaminando molti nuovi campioni prelevati dai malati».

Problema vaccini

C’è un sospetto ancora più terribile. La proteina spike è anche quella che genera la risposta immunitaria del nostro organismo. I nostri linfociti B producono diversi tipi di anticorpi contro i vari antigeni presenti sulla superficie del virus, ma sono gli anticorpi diretti contro la proteina spike quelli che inibiscono meglio la penetrazione del virus dentro alle nostre cellule, perciò sono detti “neutralizzanti”. E sono i linfociti T che riconoscono la proteina spike del virus quelli che meglio degli altri uccidono e fagocitano il virus.

Per questo motivo, per generare la risposta immunitaria efficace, i vaccini contengono un virus innocuo che esprime la proteina spike sulla sua superficie, oppure goccioline di lipidi al cui interno sta un RNA che istruisce le nostre cellule a produrla. Ma è la proteina spike dei virus “vecchi”.

Ogni volta che la proteina spike muta, la sua struttura si modifica. Se le mutazioni sono limitate, è tutto ok. Ma se le mutazioni si accumulano, e soprattutto se si verificano cambiamenti in alcune porzioni specifiche della proteina spike, allora gli anticorpi si “attaccano” ad essa in maniera meno efficace e non neutralizzano più il virus, e i linfociti T non riescono più ad ucciderlo. In gergo, si dice che il virus acquisisce la capacità di “sfuggire” al vaccino.

La domanda è: la variante Omicron è capace di sfuggire al virus? Alcune simulazioni al computer fanno sospettare di sì.

Ma dato che solo il 24 per cento della popolazione sudafricana è vaccinata, noi non sappiamo se si stia diffondendo perché è solo più contagiosa o perché sfugge ai vaccini.

Ci toccherà aspettare per capirlo.

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