- Venerdì sono divampati centinaia di incendi nelle zone intorno alla piana di Catania, sia sulla costa ionica che nell’entroterra. Nel primo fine settimana di luglio erano stati 34 i roghi registrati in tutta la Sicilia.
- La zona più colpita è San Vito Lo Capo. «Noi facciamo tutto il possibile – dice il sindaco Giuseppe Peraino – ma amministriamo con poche risorse un territorio molto vasto». Frane e incendi sono l’incubo del primo cittadino.
- L’anno orribile sembrava il 2017. In quell’anno in Sicilia sono stati bruciati 34.221 ettari di superficie, dei quali la metà di bosco. Tutti dicevano: mai più. Poi è arrivato il 2020, ed è stata un’escalation. Ma chi sono gli incendiari?
Il fuoco, l’allarme, i volontari, i Canadair, boschi e riserve naturali che bruciano, lo spegnimento, la conta dei danni, le polemiche, i sospetti, le riunioni in prefettura, gli impegni solenni. E poi, di nuovo: il fuoco, l’allarme. i volontari... Questa cantilena sembra ormai diventata il vero tormentone dell’estate siciliana. Non passa giorno che non ci sia qualche piccolo o grande rogo, con i mezzi in azione, la Protezione civile, i volontari sul campo. E poi la conta dei danni e le accuse



