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Da zero a un milione di morti: a che punto è davvero la pandemia

An Indian health worker takes a nasal swab sample of a student to test for coronavirus after classes started at a college in Jhargaon village, outskirts of Gauhati, India, Wednesday, Sept. 30, 2020. India's Health Ministry on Wednesday raised its confirmed total of coronavirus cases to more than 6.2 million. (AP Photo/Anupam Nath)
An Indian health worker takes a nasal swab sample of a student to test for coronavirus after classes started at a college in Jhargaon village, outskirts of Gauhati, India, Wednesday, Sept. 30, 2020. India's Health Ministry on Wednesday raised its confirmed total of coronavirus cases to more than 6.2 million. (AP Photo/Anupam Nath)

Quello che ancora ci manca è qualcosa che funzioni contro i virus in modo analogo a come gli antibiotici funzionano contro i batteri. Molte aspettative si fondano sugli anticorpi monoclonali, cioè su anticorpi prodotti in laboratorio e che una volta somministrati si legano al virus

  • All’inizio dell’epidemia, l’umanità ha disperatamente cercato nell’armadietto dei medicinali disponibili qualcosa che potesse essere utile anche contro il nuovo coronavirus, ma non ne ha estratto niente di davvero risolutivo. Abbiamo visto gradualmente tramontare le speranze destate da un farmaco in uso contro la malaria (l’idrossiclorochina), contro l’HIV, contro l’influenza….
  • Continua ad essere ritenuto utile ma in modo molto limitato il Remdesivir, che era stato sperimentato contro ebola e l’epatite C. 
  • Gli anticorpi monoclonali svolgono una funzione analoga a quella che svolgerebbero anticorpi prodotti dall’organismo in risposta a un vaccino. 

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