i dialoghi che aiutano a esorcizzare la fine

Parlare della morte tra tazzine e biscotti: benvenuti al Death café

Il ritrovo in uno dei death cafè Foto di Elisa Magnoni Photo
Il ritrovo in uno dei death cafè Foto di Elisa Magnoni Photo
Il ritrovo in uno dei death cafè Foto di Elisa Magnoni Photo

I primi nascono in Francia e Svizzera vent’anni fa. Poi a Londra nel 2011. E ora in Italia è un fenomeno in crescita. Nei Death café la morte smette di essere un tabù. Ma non è psicoterapia

L’abito è preferibilmente scuro, il caffè o il te fumante nelle tazze, i dolcetti su un tavolo. Intorno, un gruppo di persone sedute in cerchio. Un facilitatore apre l’incontro e ricorda le poche, semplici regole: si parla per un tempo limitato, non c’è giudizio, si rispetta la riservatezza, si ascolta. È un Death café, un luogo in cui la morte smette di essere un tabù e diventa occasione di dialogo, condivisione e perché no, leggerezza. I primi nascono in Svizzera e Francia circa 20 anni fa, fu

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