I primi nascono in Francia e Svizzera vent’anni fa. Poi a Londra nel 2011. E ora in Italia è un fenomeno in crescita. Nei Death café la morte smette di essere un tabù. Ma non è psicoterapia
L’abito è preferibilmente scuro, il caffè o il te fumante nelle tazze, i dolcetti su un tavolo. Intorno, un gruppo di persone sedute in cerchio. Un facilitatore apre l’incontro e ricorda le poche, semplici regole: si parla per un tempo limitato, non c’è giudizio, si rispetta la riservatezza, si ascolta. È un Death café, un luogo in cui la morte smette di essere un tabù e diventa occasione di dialogo, condivisione e perché no, leggerezza. I primi nascono in Svizzera e Francia circa 20 anni fa, fu



