Dopo più di 75 anni chiude uno dei giornali locali della provincia di Trento, il Trentino: lo ha comunicato l’editore, venerdì. Il numero in edicola sabato 16 gennaio sarà l’ultimo. Il giornale era nato dopo la seconda guerra mondiale, fondato dal Comitato nazionale di liberazione: allora anche l’edizione trentina portava il nome di Alto Adige.

Il gruppo editoriale

Il giornale ha fatto parte del gruppo Finegil – le testate locali del gruppo Espresso – fino al 2016, quando è stato venduto per permettere l’acquisizione de la Stampa e la nascita di Gedi. A quel punto, editore è diventato Athesia, colosso bolzanino che già era editore del Dolomiten, un quotidiano di lingua tedesca.

L’anno successivo, Athesia ha acquisito anche l’Adige, il quotidiano trentino più venduto. Di fatto, così lo stesso editore controllava la grande maggioranza delle testate locali. La chiusura del Trentino è stata motivata dalla generale crisi dell’editoria, peggiorata ulteriormente dalla pandemia. Nel comunicato dell’azienda si annuncia il ricorso agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico, senza licenziamenti. Si scrive anche che sarà mantenuto il sito internet e anzi rafforzato. La notizia è stata comunicata ai redattori (in organico ci sono attualmente 18 giornalisti) a fatto già compiuto, senza preavviso.

Libertà di stampa

Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, lo ha definito «un colpo al cuore per la città». Per anni il dualismo fra i due quotidiani locali – a cui si è aggiunto più di recente anche il dorso locale del Corriere della sera e alcuni quotidiani solo digitali – ha garantito una maggiore libertà di stampa e, di riflesso, qualità della democrazia.

«Siamo convinti che, qualsiasi sia la soluzione adottata dall'editore, nessun posto di lavoro debba andare perduto – scrive Ianeselli – nessuna famiglia debba essere messa in difficoltà, tanto più in questo periodo difficile».

© Riproduzione riservata