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«Dovevamo dare i soldi al partito e alla Più Voci», le regole della Lega

LaPresse
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  • Uno dei nomi storici del partito in Toscana, espulso nel 2017, racconta come il partito chiedeva finanziamenti a eletti e nominati nei consigli di amministrazione.
  • «La Lega chiedeva il 33 per cento ai nominati nei consigli di amministrazione e il 25 per cento agli eletti. Volevano anche che i contributi fossero girati all’associazione Più Voci». L’associazione fondata dal tesoriere Giulio Centemero finanziata anche da grossi imprenditori e per la quale Centemero è accusato di finanziamento illecito a Roma e Milano. 
  • L’ex segretario del partito in Toscana, Vescovi, dice che ci sono sempre stati contributi volontari ma solo sui conti del partito e sui cda «non ricorda». 

Ben oltre il 15 per cento del 2001, sul sistema di finanziamento del partito utilizzato dalla Lega, ora iniziano a levarsi voci che raccontano di richieste anche maggiori e anche della domanda di versare non più sui conti del partito. «Quando ero in consiglio nazionale della Lega Nord Toscana ai candidati veniva chiesto il 25 per cento del netto, il 33 per cento del netto ai nominati di partecipate e altre società», racconta Maurizio Montigiani, che nel consiglio nazionale cioè regionale della T

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