Gli ultimi dimenticati

Lo scandalo dei senza dimora nella capitale d’Italia

La Presse
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  • Giuseppe, Iva e l’Avvocato sono i coda, insieme ad altre trenta persone, per ricevere la cena portata nella piazza della stazione Termini di Roma dai volontari dell’associazione don Bosco. La povertà li ha costretti ai margini.
  • Nell’Unione europea ci sono circa 700mila senza fissa dimora. Tuttavia, durante la crisi sanitaria, questo numero è diminuito grazie alle misure di emergenza finalizzate a fornire un riparo ai più fragili. 
  • L’housing first è uno degli approcci d’intervento più recenti e innovativi nel contrasto alla marginalità sociale. Dal 2014 partono i primi progetti sperimentali anche in Italia: le persone che vivono in strada entrano in contatto con i servizi sociali territoriali che offrono loro la possibilità di avere un appartamento autonomo e l’accompagnamento.

È ora di cena. La stazione Termini di Roma appare svuotata dalla frenesia quotidiana, piena soltanto di gente comune che cammina in cerca di qualcosa. Non si direbbe affatto che siano lì in attesa dei volontari dell’associazione don Bosco che, come ogni venerdì sera, portano loro da mangiare. Un ragazzo con delle grosse cuffie bluethoot cammina svelto: a guardarlo di sfuggita non si direbbe mai che vive per strada. Invece saluta la zia e si mettono in fila. Giuseppe ha superato i 50 anni. È

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