È morta a Roma dopo una lunga malattia Maria Fida Moro, primogenita del leader della Democrazia cristiana Aldo Moro, ucciso dalle Br. È stata senatrice nella X legislatura, dal 1987 al 1992, eletta con la Dc e passata poi al gruppo di Rifondazione comunista come indipendente per approdare, infine, al misto. Nel 1993 si è candidata come sindaca di Fermo con il Movimento Sociale Italiano, e ha partecipato alla costituzione di Alleanza Nazionale. Nel 2016 si è candidata invece al Comune di Roma a sostegno di Roberto Giachetti.

Ha raccontato la storia della sua famiglia nel libro “La casa dei cento Natali”. Suo figlio, Luca Moro, è l’amato nipote al quale Aldo Moro faceva riferimento nelle lettere dalla prigionia. La primogenita ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità sul sequestro e sull’uccisione del padre, fondando l’associazione radicale “Sete di verità”.  

L’aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio all’annuncio della morte, dato dal presidente Ignazio La Russa: «È morta l’ex senatrice Maria Fida Moro, che commemoreremo in un’altra seduta, ma alla quale vogliamo rivolgere un pensiero deferente e qualche attimo di silenzio». 

Dopo la notizia, diverse figure politiche hanno ricordato la primogenita del leader della Dc, a partire dalla premier Giorgia Meloni. «È con profondo dispiacere che apprendo la notizia della scomparsa», scrive su X, «donna tenace e animata da impegno civile». Maria Fida Moro, conclude Meloni, «si è battuta con determinazione per i diritti dei parenti delle vittime del terrorismo. Condoglianze alla famiglia. Buon viaggio Maria Fida». 

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