- Per i giudici del tribunale di Locri che hanno condannato a 13 anni e 2 mesi l’ex sindaco di Riace oltre alle buone intenzioni nel suo progetto di accoglienza dei migranti c’era anche il «bieco calcolo politico».
- I suoi collaboratori che gli avrebbero portato pacchetti di voti per i giudici si sono mossi «nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi».
- La conferma che lui da questo giro non si sia arricchito però arriva dalle stesse carte: «Nulla importa che l’ex sindaco di Riace sia stato trovato senza un euro in tasca», spiegano, «ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza».
Le motivazioni della condanna di primo grado dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano a 13 anni e due mesi sono un documento lungo oltre 900 pagine in cui a sorpresa il Tribunale di Locri presieduto dal giudice Fulvio Accurso conferma la bontà del sistema di accoglienza ai migranti di Lucano: «È senz’altro emersa una pura passione» per quel «mondo nuovo che lui ha saputo creare» e che i giudici stessi accostano all’utopia della Città del Sole di Tommaso Campanella, un luogo dove vigono felicità e



