- La circolare del Viminale in materia di verifica delle certificazioni verdi COVID-19 sembra complicare la disciplina dei controlli, anziché chiarirla.
- Le verifiche sono “discrezionali”, ma si rendono “necessarie” in «casi di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l'incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione». Questo passaggio pare prevedere un obbligo di controllo, che però nel Dpcm – fonte superiore - non è previsto.
- Gli esercenti che vorranno svolgere verifiche più scrupolose potranno trovarsi a convincere gli avventori che la richiesta di documenti di identità è autorizzata pure se l’incongruenza non sussiste.
La circolare esplicativa del Viminale complica i controlli sul Green Pass
11 agosto 2021 • 18:09Aggiornato, 13 agosto 2021 • 12:39