- Il candidato alla presidenza della regione è anche un imprenditore, possiede quote in 4 diverse società, e tra i soci d’affari ci sono professionisti nominati dal fratello sindaco in aziende partecipate dal comune di Cosenza. Su una di queste imprese controllate dal candidato presidente si sono accesi peraltro i riflettori dell’antriciclaggio di Banca d’Italia.
- Da quanto risulta a Domani, infatti, i detective che seguono e segnalano i flussi finanziari sospetti si sono concentrati su alcuni versamenti incassati da Occhiuto(il deputato e candidato alla regione) da un suo socio e da una delle azienda di cui entrambi sono azionisti. Un assegno e un bonifico per un totale di 21mila euro incassati da Occhiuto nello stesso mese in cui la società “Fondazione patrimonio artistico retail” beneficiava della garanzia del medio credito centrale (controllato da Invitalia) per ottenere prestiti dalle banche per oltre 350mila euro sfruttando il decreto liquidità Covid.
- Il suo socio d’affari nonché manager di 39 anni si chiama Paolo Posteraro, piazzato in due partecipate del comune di Cosenza amministrato da Mario, il fratello del candidato.
Al civico 94 del corso principale di Cosenza intitolato al filosofo Bernardino Telesio ha sede una piccola società che incarna l’eterno conflitto tra politica e affari. Questo binomio trova la sintesi nella famiglia Occhiuto, in particolare nei fratelli politici: Roberto è deputato, capogruppo di Forza Italia alla Camera e candidato del centrodestra favoritissimo alla presidenza della regione Calabria; Mario è il sindaco da dieci anni di Cosenza agli sgoccioli del secondo mandato e con una sfil



