Ci sfuggono gli squarci inferti dalle crescenti diseguaglianze, economiche e di potere, al tessuto sociale. Una iper-classe di ricchissimi, ristretta di numero ma potente, si pensa svincolata dalle norme, che vigerebbero per the common people.

Partiamo da una vicenda particolare ma emblematica. Il più ricco del mondo, Elon Musk, patron del produttore d'auto elettriche Tesla, vuole Twitter, piazza digitale planetaria.

Trascuriamo ora i cieli iperuranici – la libertà di parola o il ruolo delle grandi piattaforme moderne – e trattiamo temi più terragni. Musk sbeffeggia le leggi, recidivo; nel 2018 si disse pronto a comprare il 100 per cento di Tesla, ma dopo qualche giorno smentì con un video, avvolto nel fumo d'una canna.

Acquista il 9,2 per cento di Twitter, ma lo comunica in grave ritardo sui dieci giorni previsti dalla Securities&Exchange Commission (Sec) Usa, e tace i preventivi contatti con Twitter su possibili sviluppi ulteriori.

Dopo aver parlato d'investimento solo finanziario, annuncia un'Offerta pubblica di acquisto (Opa) su tutta Twitter da 44 miliardi di dollari, o 54 dollari ad azione, per toglierla dal mercato.

Lancia messaggi divergenti sul finanziamento e tentenna sull'esecuzione; prima brucia i tempi dicendo di non aver bisogno di esami accurati dei conti (due diligence), poi finge, forse per abbassare il prezzo, di scoprire ora che Twitter avrebbe utenti fasulli oltre il 5 per cento dichiarato. Si dice ancora deciso a procedere ma subito dopo annuncia che lo farà solo se Twitter prova che i fake sono meno del 5 per cento.

Sono scuse; conti aziendali, crolli al Nasdaq e fairness opinion di banche d'investimento mostrano che l'offerta costa troppo. Il mercato capisce e tratta Twitter ben sotto 54 dollari. Musk gioca la partita a modo suo, ma Twitter e Sec cosa fanno? La rubrica Lex del Financial Times incita a inchiodare Musk alle sue responsabilità; egli si muove veloce (troppo) e rompe cose (copyright Zuckerberg), incluse le sue.

Per accordo con Twitter, l'Opa può decadere, solo a certe condizioni, pagando un miliardo, ma i fake di Twitter erano stranoti. Musk, avendo escluso la due diligence, non può sottrarsi all'Opa, divenuta carissima.

Cosa rischia Musk

I rischi per la società non vengono da triviali liti sui soldi; Musk è un serial killer delle norme di mercato, volte a proteggere da manipolazioni degli insider tutti gli investitori, fondi pensione e famiglie inclusi.

Musk rischia perciò sanzioni e la Sec potrebbe farlo decadere da ogni carica nella quotata Tesla. Guida la Sec Gary Gensler, democratico non tenero verso Musk; perché da oltre un mese sta fermo?

Pesa l'esperienza della scarsa utilità delle sanzioni per l'Opa fantasma: detronizzato per tre anni da presidente Tesla (restò come capo operativo), multato per 20 milioni di dollari, poi tenuto a sottoporre ogni pubblica uscita ai legali. Tali sanzioni lasciano il tempo che trovano.

FILE - Tesla and SpaceX Chief Executive Officer Elon Musk speaks at the SATELLITE Conference and Exhibition in Washington on March 9, 2020. After making a promise on Twitter, the Tesla CEO has sold about 900,000 shares of the electric car maker's stock, netting over $1.1 billion that will go toward paying tax obligations for stock options. The sales, disclosed in two regulatory filings late Wednesday, Nov. 10, 2021, will cover tax obligations for stock options granted to Musk in September. (AP Photo/Susan Walsh, File)

Come ogni sorvegliante di mercato in una democrazia liberale, la Sec deve valutare bene i fondamenti delle sue decisioni, la capacità di eseguirle schivando trappole legali, infine i loro effetti sul mercato ma anche su società e politica.

È possibile, o meglio probabile, che stia riflettendo, preoccupata delle conseguenze dei provvedimenti che dovrebbe adottare. Non si tratta solo di pur gravi temi di mercato; si pensi al probabile crollo dei corsi Tesla conseguente all'eventuale defenestrazione di Musk.

I suoi legali s'opporrebbero dicendo che anch'egli è un investitore da proteggere, col suo oltre 20 per cento di Tesla (valore, 250 miliardi di dollari).

Il probabile crollo dei corsi Tesla innescherebbe un terremoto politico tale da stravolgere le elezioni di midterm fra sei mesi; la maggioranza democratica pare già battuta.

La Sec deve decidere se innescare una battaglia che potrebbe avere conseguenze nefaste sul sistema politico Usa. Tale è lì, ormai, il peso dell'iper-classe, anche lì la democrazia corre rischi seri.

Musk ha ormai una sua politica estera, i suoi satelliti StarLink (quasi monopolisti nelle orbite basse introno alla Terra) passano informazioni sui movimenti militari russi all'Ucraina.

Se trascuriamo i possibili effetti di quest'Opa sulla libertà di parola e sulla stessa tenuta democratica del Paese guida dell'Occidente, è solo perché la situazione è già grave e, sperabilmente, pure quest'Opa sfumerà dietro il fumo delle canne di Musk. Che riuscirà a non perderci, come succederà invece a tanti, attratti da un'altra Opa fantasma.

Vedremo che rotta seguirà la Sec, ma è difficile che possa ancora star ferma.

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