L’inchiesta

L’indagine sul “complotto” Eni e il pm vittima del depistaggio

LaPresse
LaPresse
  • Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Ottone De Marchi, ha spostato a Brescia il primo troncone del procedimento «complotto Eni», che nella ricostruzione della procura sarebbe stato architettato per depistare i pubblici ministeri su una presunta tangente da oltre un miliardo di dollari che sarebbe stata versata da Eni e Shell in Nigeria.
  • Fabio De Pasquale adesso è allo stesso tempo indagato, perché avrebbe commesso un’omissione penalmente rilevante ai danni dei suoi imputati Eni, e vittima di oscure manovre ordite da personaggi con un passato all’Eni.
  • De Pasquale in questi giorni è all’attenzione anche dei funzionari Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), arrivati in Italia per la consueta revisione sul lavoro della nostra magistratura.

Per continuare a leggere questo articolo