L’80 per cento degli abiti è inutilizzabile per donarli ai più poveri. La Caritas in molte città ha bloccato la raccolta: «Una filiera per valorizzare l’usato sta solo gestendo masse di rifiuti»
Il fast fashion intasa le raccolte rifiuti per i più fragili e li lascia senza vestiti. È l’allarme lanciato da chi si occupa di ritiro e selezione degli indumenti usati: l’acquisto compulsivo legato a questo mercato riempie i cassonetti per la raccolta di abiti che non servono a niente. Non tengono caldo, ma soprattutto non sono riutilizzabili, già sfibrati anche se usati pochissimo, perché i tessuti sono altamente scadenti. Letteralmente una valanga di vestitini, maglie, giacche e pantaloni ch


