«Delle tematiche sociali ho fatto la mia bandiera di vita», diceva Fedez ai tempi in cui spiegava a Di Battista la musica e quello gli spiegava le riforme. Non è lui che invade il terreno politico di Salvini: semmai è il contrario
- «Delle tematiche sociali ho fatto la mia bandiera di vita», disse una volta che lo coinvolsero nel dibattito sulla riuscita di un Lucio Dalla a pugno chiuso per un concorrente di X Factor.
- Vero: difficile trovare nella storia della canzone italiana un canzoniere meno disimpegnato del suo Zdanov in Lamborghini. E se la Lamborghini non va bene – ha detto in questi giorni – la vendo e compro una Panda.
- Ora, non è Fedez che invade il terreno di Salvini, cioè la politica. Semmai il contrario. A patto che un terreno, qualcosa di solido su cui poggiare i piedi, esista ancora.
«L’italiano batte le mani quando il suo aereo atterra/ ma non batte ciglio quando il paese affonda». Così Fedez in Pop-hoolista, disco della maturità, manifesto poetico-politico del settembre 2014 uscito (per caso? Chi lo sa) nei giorni in cui il cantante milanese svelava contestualmente in conferenza stampa il suo appoggio per il Movimento 5 stelle. Con qualche rischio minimo che tocca sempre agli artisti che si “espongono”, specialmente da noi dove non si usa. Lui già allora mise le mani avan



