L’imprevedibilità di Gianluca Grignani si è mostrata al pubblico di Sanremo durante la terza serata. Per prima cosa ha bloccato la sua esibizione, e lì il primo riferimento al caso Blanco, il cantante ospite che ha preso a calci le rose. Grignani, come Blanco, non sentiva la sua voce, ma si è limitato a bloccare tutto, però ha aggiunto: «A 50 anni so come si fa, a 20 non lo avrei saputo fare». Il presentatore Amadeus ha fatto riprendere.

L’ironia sui social è arrivata subito: «Lui non spacca rose», il cantante giovane infatti aveva fatto indignare l’Ariston distruggendo la scenografia.

Ma il colpo di scena è arrivato alla fine. Grignani si è girato e ha mostrato sulla camicia la scritta: «No War», una frase che arriva a due giorni da quando all’Ariston sarà letta la lettera del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, paese invaso dalla Russia.

Sui social Grignani è stato accusato di aver bestemmiato durante l’esibizione, ma lui ha negato e si è difeso con un video introdotto da un testo: «È passato su Rai 1 un messaggio di oltre un minuto contro la guerra, contro la violenza sulle donne e, fermando l’esibizione, anche sulla differenza che fa l’età. Questo è quello che vorrei che fosse colto».

Sulla pace si è espresso anche J-Ax, degli Articolo 31, altro gruppo in gara, nel pomeriggio: «Sono totalmente a favore della pace, quello che vorremmo sarebbe l'impegno di tutti per una descalation con l'impegno di tutti da entrambe le parti». Il Festival si conferma teatro di polemiche già nella prima ora (delle 5 e un quarto previste dalla scaletta).

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