Dalla Sardegna a Roberto Calvi

Flavio Carboni e la storia di un «imprenditore di confine»

1990, Palazzo di Giustizia di Milano, nella foto Flavio Carboni, immobiliarista
1990, Palazzo di Giustizia di Milano, nella foto Flavio Carboni, immobiliarista
  • Flavio Carboni, nato novant’anni fa nel minuscolo paese di Torralba (Sassari) e morto l’altra notte a Roma per infarto.
  • Era svelto di idee e non aveva paura di frequentare ambienti piuttosto borderline, dai cravattari romani della Banda della Magliana, ai prestanome della mafia siciliana, al famoso banchiere Michele Sindona.
  • C’era lui, nell’aprile del 1982, ad accompagnare Roberto Calvi a Londra, in quello che sarà il suo ultimo viaggio. 

Era quello che si chiama “un omino”. Basso di statura, minuto, mani certo non da lavoratore. Era molto cerimonioso, vestito di grigio con una pochette nel taschino; salutava tutti con un mezzo inchino, ascoltava con tranquillità tutte le nefandezze di cui, nel corso dei decenni, è stato accusato e spiegava che c’era stato un equivoco, che poteva spiegare, che non aveva nulla da temere, che era stato assolto, che era stato prescritto. Portava, fin da giovane, un parrucchino con un accenno di f

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