Un uomo tra i 30 e i 40 anni ha aperto nella tarda sera di giovedì il fuoco in una sala del regno dei Testimoni di Geova ad Amburgo. Nella sparatoria sarebbero morte almeno otto persone secondo il tabloid Bild. Il settimanale Spiegel parla di almeno sei morti e altri otto feriti. Il sospettato sarebbe lui stesso un ex membro della comunità non noto alle autorità come estremista e si sarebbe ucciso dopo il gesto. 

La polizia era stata contattata poco dopo le 9 da persone che avevano sentito gli spari nel centro. «Quando sono entrati nell’edificio di tre piani, vi hanno trovato persone gravemente ferite, in alcuni casi mortalmente. Hanno sentito anche almeno un altro colpo di pistola», ha riferito il portavoce della polizia. In un primo momento, gli abitanti del quartiere erano stati invitati a rimanere nelle proprie abitazioni, e inizialmente sembrava che l’attentatore potesse essere in fuga. Un’ipotesi presto sfumata, soprattutto quando la polizia, che non ha sparato, ha rinvenuto un settimo corpo al piano superiore dell’edificio che verosimilmente potrebbe essere l’autore della sparatoria.

Le reazioni

Il cancelliere Olaf Scholz, già sindaco della città, ha definito l’atto una «brutale violenza». Anche il sindaco Peter Tschentscher ha espresso le sue condoglianze. «Le notizie di Alsterdorf/Gross Borstel sono strazianti» ha scritto su Twitter. 

Per il pomeriggio è prevista una conferenza stampa delle forze dell’ordine sui dettagli dell’aggressione. 

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