Il certificato verde? «Ci auguriamo che venga adottato il prima possibile». Fa discutere il video di aprile scorso pubblicato sulla pagina Facebook di Fratelli d’Italia in cui la leader del partito spiegava come il Green pass sia l’unica strada per ripartire senza più lockdown. Uno strumento da adottare, diceva Meloni, «in totale reciprocità con gli altri stati europei». E poi ribadiva: «È una priorità, è fondamentale per ripristinare la libertà di circolazione e par far ripartire soprattutto il turismo». 

Se questa era Meloni ad aprile, ora le parole sul certificato verde sono completamente differenti. «La cosa più inquietante della conferenza stampa di Draghi, sono le parole di terrore che ha scelto nel rivolgersi agli italiani. I numeri sembrano non contare più: nonostante i dati delle terapie intensive siano ampiamente sotto controllo, il Green Pass è diventato il nuovo “mantra” da imporre. È un anno e mezzo che a pagare sono sempre gli stessi: bar, ristoranti, discoteche, il settore dello sport, della cultura e dello spettacolo».

A chi ha fatto notare la giravolta la guida di Fratelli d’Italia ha risposto seccata: «L’ultima bugia della sinistra è che la posizione di FDI sul #greenpass non sarebbe coerente perché siamo favorevoli a quello europeo. Signori, sveglia. Quello europeo era stato concepito per incentivare turismo in UE. Applicarlo alle nostre attività sortisce l’effetto contrario».

Di certo c’è il video e una Giorgia Meloni che definiva fondamentale il Green pass. 

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