La regione Sicilia con tre delibere negli ultimi tre anni è riuscita a pagare quasi sei milioni di euro per promuovere l’immagine dell’isola durante la kermesse in Costa azzurra, con la convinzione che così facendo avrebbe attratto produzioni internazionali e grandi registi per girare serie tv e film di successo sul territorio.

A questo vanno aggiunti più di novemila euro di rimborsi ottenuti divisi tra l’attuale assessore al Turismo, Francesco Scarpinato, il suo predecessore oggi deputato (entrambi di Fratelli d’Italia) Manlio Messina e dal capo di gabinetto. Volati in missione istituzionale a Cannes, sia per il festival del cinema a maggio che per quella del turismo a dicembre. Mentre erano note le spese di missione del primo, sono inedite quelle di Messina e dell’attuale capo di gabinetto al Turismo, Marcello Giacone.

L’assessorato al Turismo, retto da tre anni da uomini del partito di Giorgia Meloni, ha affidato questa montagna di quattrini a una società di cui si conosce pochissimo, anche perché ha sede in Lussemburgo, ritenuto il più importante paradiso fiscale, insieme a Malta, dell’Unione europea. Il nome della holding è Absolute Blue S.a., l’amministratore si chiama Patrick Nassange, belga di origine, residente nel Granducato.

L’affare è diventato un caso politico, che rischia di trasformarsi in un fascicolo giudiziario: la Corte dei conti ha avviato le verifiche sulle spese complessive del progetto, mentre la procura di Palermo guidata dal procuratore Maurizio De Lucia sta valutando il dà farsi. Intanto la Guardia di finanza ha acquisito la documentazione negli uffici dell’assessorato al Turismo. All’orizzonte, dunque, c’è una possibile crisi per la giunta Schifani, lacerata fin dalla nascita da conflitti interni alla maggioranza. La difesa degli uffici regionali è che Absolute è esclusivista del festival per gli eventi collegati: la holding, sostengono i dirigenti, è stata imposta dagli organizzatori di Cannes.

Fratelli di Cannes

L’idea di spendere quasi sei milioni di euro in tre anni per mostrare la Sicilia a Cannes porta il timbro della destra, al governo della regione negli ultimi cinque anni, prima con Nello Musumeci (Fratelli d’Italia, oggi ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare) ora con Renato Schifani (Forza Italia). Il primo stanziamento risale al 2021, l’ultimo autorizzato è per il 2023. Denaro pubblico, con fondi europei, per promuovere l’immagine della Sicilia sul palcoscenico europeo più iconico del panorama cinematografico.

A dare il via alla strategia di marketing mirato sul cinema è stato l’ex assessore Messina. Il canovaccio è stato seguito pedissequamente dal successore, Scarpinato, sempre di fede meloniana. Scarpinato è l’ultimo a essere andato in missione a Cannes. Missione istituzionale, naturalmente, per partecipare a dicembre scorso alla fiera del turismo di lusso. Il politico di Fratelli d’Italia ha preferito non entrare nei dettagli, ha consegnato una relazione al presidente Schifani, il quale però non è rimasto molto soddisfatto.

Il costo della missione dell’assessore è stato di 2.157 euro per un paio di notti. Con lui, da quanto risulta dai documenti ottenuti da Domani, è volato in Costa azzurra anche il capo di gabinetto del Turismo: Marcello Giacone, che ha ottenuto un rimborso di 1.600 euro. Il totale fa all’incirca quattromila euro per un breve tour a Cannes. A maggio potrebbero tornarci, questa volta a rappresentare la regione al Festival del cinema quando la “Casa Sicilia”, allestita dalla società lussemburghese, sarà operativa per i dieci giorni della 76esima edizione del festival che si terrà dal 16 al 27 maggio prossimo.

Del resto perché negare a Scarpinato una seconda missione al pari del collega di partito e predecessore. Messina, infatti, ai tempi dell’assessorato aveva ottenuto un doppio rimborso per le missioni francesi. Peraltro una cifra superiore a Scarpinato: nel dicembre 2021 (al summit sul turismo di lusso) e nel maggio 2022 (durante i giorni del festival), per un totale di circa seimila euro. Più delle metà, 3.500 euro, li ha ricevuti per trascorrere cinque giorni (dal 22 al 27 maggio 2022) al Festival del cinema di Cannes tra attrici e registi di fama mondiale. Nella delibera che autorizza il pagamento all’ex assessore c’è la ripartizione della somma: «Zero come rimborso spese, 2.500 come rimborso forfettario, 900 euro a titolo indennità diaria lorda».

In pratica, «abbiamo solo chiesto il rimborso forfettario e niente per aerei e alloggio perché pagati da Absolute Blue», conferma Messina a Domani. Absolute Blue, tuttavia, smentisce in parte la versione di Messina: il proprietario esclude di aver pagato il soggiorno e il vitto al politico. Quindi chi ha pagato le notti all’hotel Le Majestic Barriere, il più esclusivo albergo a cinque stelle della città dove cinque notti a maggio arrivano a costare 2.100 euro? Non è l’unica incongruenza: Messina ha assicurato a Domani di non aver mai conosciuto Nassange prima degli affidamenti. Al contrario l’imprenditore sostiene che il primo incontro con l’ex assessore Messina «risale a quattro anni fa», nel 2018, tre anni prima del il primo affidamento. Chi dice la verità?

Casa Sicilia quanto mi costi

“Casa Sicilia” è l’operazione più costosa indicata nel preventivo allegato alla proposta della società lussemburghese che cura l’allestimento e l’organizzazione del progetto. Solo “Casa Sicilia”, da tabella allegata al contratto, è costata alla regione quasi un milione per il 2023, mentre l’anno precedente erano stati sufficienti 250mila euro. Oltre all’allestimento del nucleo centrale dell’esposizione all’hotel Majestic ci sono altri servizi offerti e sottoscritti dall’assessorato che fanno lievitare i costi. Tutto, però, è iniziato nel 2021, con una spesa per la regione di 30 volte inferiore. Il fatto curioso è che a gestire il progetto era sempre la medesima società, che ogni anno ha proposto preventivi più alti, sempre accettati dalla regione. «I dati non sono corretti», precisa Nassange, «evidenti motivi di riservatezza contrattuale precludono ogni altra risposta od osservazione». Sarà, ma i dati che definisce imprecisi sono presi dalle tabelle riportate nelle delibera degli affidamenti cui sono allegati anche i contratti.

Dai documenti letti risulta infatti che per l’evento organizzato a Cannes nel 2021 «all’amministrazione regionale è data la possibilità di partecipare al progetto “Woman and Cinema” ed, attraverso quest’ultimo, sarà possibile promuovere la Sicilia come location ideale per il cinema». Costo 93mila euro. Certo, si trattava di solo due giorni e non era prevista la “Casa Sicilia”, ma solo un flash mob, un concerto e una conferenza all’hotel Majestic, «cui sarà invitata tutta la stampa internazionale presente», recitava il programma.

L’anno successivo sono state fatte le cose in grande, l’evento siciliano in Francia è stato spalmato sui dieci giorni del festival: si trasforma in “Sicily, women and Cinema 2022”, «un remake cinefotografico delle figure femminili siciliane della recente storia del cinema».Il conto è davvero salato per l’assessorato al Turismo: 2,2 milioni di euro. A condizioni e proposta invariata diventano oltre 3 milioni per la prossima edizione del 2023.

Magie siculo-lussemburghesi? «Ma no, i costi lievitano perché quando una manifestazione funziona il desiderio è di farla sempre meglio», conclude Messina, che salutandoci snocciola i grandi successi del turismo sotto la gestione Fratelli d’Italia: «Abbiamo triplicato i fondi il cinema, da tre a 11 milioni. Per i Leoni di Sicilia (Disney) la produzione ha speso 20 milioni di euro». Disney però avrebbe girato comunque la serie in Sicilia. Dunque era proprio necessario spendere sei milioni per Cannes?

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