il documento depositato in procura

Il diario di Giulio Regeni racconta i rapporti con sindacalisti e attivisti

In un quaderno azzurro depositato alla procura di Roma, il ricercatore ucciso annotava in italiano, inglese e arabo incontri e racconti di vita quotidiana. Dagli appunti si ricostruisce anche com’è entrato in contatto con Mohammed Abdallah, il capo del sindacato degli ambulanti che secondo gli inquirenti lo ha indirizzato verso i suoi presunti aguzzini

  • I rapporti con il capo degli ambulanti, Mohammed Abdallah, le interviste e i dati sui venditori di strada del Cairo. Sono i dettagli che emergono dal quaderno di Giulio Regeni, il ricercatore trovato senza vita e con evidenti segni di tortura al Cairo nel febbraio del 2016.
  • Una copia del quaderno, assieme ad altri appunti, è stato consegnato dalla madre di Regeni alla procura di Roma nel 2016 con la speranza che potesse essere d'aiuto per l'inchiesta. I fogli raccontano gli ultimi mesi di vita del ricercatore di Fiumicello.
  • Dalla lettura di queste carte, scritte in italiano, inglese e arabo, emerge il profilo di uno studente appassionato, meticoloso e attento che conosce bene quali siano le insidie e i pericoli del mondo degli ambulanti su cui stava svolgendo la sua ricerca.

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