Le armi per l’esercito ucraino partite da Pisa hanno viaggiato sull’aereo cargo della Bluebird Nordic. Per il Comando operativo di vertice interforze che sottostà al ministero della Difesa si tratta di una compagnia autorizzata dalla Nato a compiere questo genere di trasporto. Tuttavia alla Nato, contattata da Domani, non risulta sia così.

La sigla Bluebird è sconosciuta ai più. Ma in passato, come ricostruito dalla lista civica “Una città in comune Pisa”, è stata in rapporti molto stretti con uno degli oligarchi più fedeli di Vladimir Putin: Sergey Chemezov, ex agente del Kgb e amministratore delegato di Rostec, il colosso della difesa russo. 

La Lituania qualche anno fa per questioni di sicurezza aveva deciso di vietare alla holding Avia Sg, che controlla Bluebird, di stabilirsi vicino a una struttura dell’Organizzazione del trattato atlantico del Nord e nel 2021 è tornata a lanciare l’allarme. L’Italia la usa per portare armi e viveri nell’Ucraina assediata dall’invasione russa. Secondo la nostra Difesa la società avrebbe un via libera della Nato, che però non è stato confermato per ora dall’organizzazione internazionale.

Dopo la protesta della settimana scorsa dei lavoratori contrari a caricare le armi sull’aereo, il Covi (il Comando operativo di vertice interforze) con a capo Figliuolo ha cercato di spiegare che tutto sta filando liscio e che il cargo appartiene a una compagnia regolarmente autorizzata dall’organismo sovranazionale. 

Le rassicurazioni del Covi tuttavia hanno alimentato un vero e proprio giallo. Perché la risposta dell’ufficio stampa della Nato è tutt’altro che in linea con la tesi della Difesa italiana: «La notizia dell’autorizzazione (a Bluebird, ndr) ci giunge nuova». Poi aggiungono: «Mandate un’email chiedendo un nostro commento sull’utilizzo di una compagnia aerea islandese. Rebus sic stantibus, a noi non risulta che questa compagnia collabori con la Nato. Mi posso anche sbagliare». La mail è stata inviata, abbiamo atteso tre giorni, ma il commento non è ancora arrivato.

L’aeroporto di Pisa

Tutto è iniziato sabato 12 marzo, quando un gruppo di lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ha notato che stava accadendo qualcosa di strano. Agli impiegati della Toscana Aeroporti Handling, che si occupa del servizio da terra, era stato chiesto di caricare un Boeing 737 con aiuti per l’Ucraina. I dipendenti erano convinti di trovare cibo e coperte, in mezzo agli altri però hanno trovato un bancale che, ha riferito l’Unione sindacale di base (Usb) conteneva armi.

L’allarme dei lavoratori è scattato subito, una parte di loro, ha raccontato Usb si è rifiutata di proseguire, Toscana Aeroporti ha avvertito l’Ente nazionale aviazione civile per capire come muoversi visto che non avrebbero potuto caricare merce etichettata come esplosiva. Alla fine è arrivato il via libera, e l’aereo è partito domenica ed è atterrato in Polonia, vicino al confine con l’Ucraina. Della logistica, ha confermato il Covi, si sta interessando il generale Francesco Paolo Figliuolo a stretto contatto con l’Enac. L’aeromobile era della compagna Bluebird, appunto, che è parte di una catena societaria con la testa a Cipro.

I voli di Bluebird

La compagnia fa parte del gruppo cipriota Avia Sg, che ha la maggior parte delle attività in Lituania. Il fondatore e presidente del consiglio di amministrazione è Gediminas Ziemelis, il quale, denuncia la lista pisana, è un «uomo d'affari più volte accostato a Putin e a diversi oligarchi di Mosca con i quali ha fatto affari».

Tra questi c’è Sergey Chemezov, amministratore delegato di Rostec Corp, società attiva nella difesa e nel settore high tech. Chemezov è amico intimo di Putin e membro dell’establishment militare e dell’intelligence. Il suo nome era emerso nell'inchiesta giornalistica internazionale “Pandora Papers” che aveva rivelato conti e beni offshore. Chemezov è stato, inoltre, a più riprese al centro delle sanzioni statunitensi ed europee.

Rostec Corporation, ricorda il movimento politico di Pisa, è uno dei maggiori produttori di Kalashnikov ed elicotteri da combattimento: un colosso della guerra che raggruppa 437 società del complesso militare-industriale russo, con un fatturato da 27 miliardi di dollari.

Il punto di incontro tra Rostec e Avia Sg è il quarto aeroporto di Mosca Zhukovsky, precedentemente noto come Ramenskoye: nel 2014 è stato siglato un accordo di cooperazione per la costruzione e la gestione dell’aeroporto.

L’espansione

Dopo l’invasione della Crimea, nel 2015 la Lituania ha vietato alla compagnia di stabilirsi vicino alle strutture Nato.  Nel 2018 Ziemelis ha troncato i suoi rapporti con l’aeroporto internazionale Zhukovsky, ma non è bastato per sciogliere i dubbi di Vilnius. A marzo del 2021, l’intelligence si è opposta nuovamente all’ipotesi di un’espansione ulteriore della compagnia nel paese. Durante la valutazione annuale delle minacce alla sicurezza nazionale dei Servizi, il 4 marzo 2021, Darius Jauniškis, direttore del Dipartimento per la sicurezza di Stato (Ssd), ha dichiarato che erano in loro possesso informazioni che mettevano in dubbio le operazioni e l'affidabilità di Avia Solutions Group.

Gli allarmi della Lituania non hanno fermato il gruppo nel resto del mondo. Nel gennaio 2020, la Avia Sg ha acquisito la compagnia islandese Bluebird Nordic. Ziemelis aveva dichiarato: «Con questa nuova acquisizione, Avia Solutions Group entra nel business cargo Acmi (Aircraft, Crew, Maintenance and Insurance, ndr) a fusoliera stretta».

E a metà 2021 è arrivato il piano «senza precedenti» di cui è stata data notizia anche in Italia. L’estate scorsa Bluebird Nordic ha annunciato l’intenzione di aggiungere 25 aerei cargo Boeing 737.

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