Nel suo L’equivoco don Milani (Einaudi) l’autore si misura con fervore polemico e una certa acrimonia per porre sotto critica la vita e l’opera del priore di Barbiana. Ma nella sua opera sono evidenti due limiti: uno di metodo e uno di merito
Nel profluvio di iniziative, convegni, giornate di studio e pubblicazioni che nell’anno in corso stanno ricordando la nascita di Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti (Firenze, 27 maggio 1923), è piovuto anche il libro di Adolfo Scotto Di Luzio L’equivoco don Milani (Einaudi). L’autore, docente di storia di pedagogia all’università di Bergamo, si misura con fervore polemico e una certa acrimonia per porre sotto critica la vita e l’opera del priore di Barbiana. È un’operazione del tutto leg



