- Si spacciava come uno dei discendenti dei grandi banditi sardi dell'inizio del secolo scorso come "Sa Tigre de Ogliastra”, la tigre dell'Ogliastra Samuele Stochino, medaglia d'oro sul Carso con lo scrittore Emilio Lussu nella Grande Guerra.
- Era diventato una preda vanitosa alle soglie degli ottant'anni, metà fuorilegge e metà “comunicatore”, sponsor di sé stesso, crimine e marketing, riti arcaici e la modernità più spinta per alimentare il mito di una sorta di Robin Hood sardo
- Personaggio dai mille volti, imprendibile, enigmatico. C'è un'Italia che tifava per lui. In carcere riceve migliaia di lettere. Fuori dal carcere presentano una domanda di grazia.
Si spacciava come uno dei discendenti dei grandi banditi sardi dell'inizio del secolo scorso come "Sa Tigre de Ogliastra”, la tigre dell'Ogliastra Samuele Stochino, medaglia d’oro sul Carso con lo scrittore Emilio Lussu nella Grande Guerra. Ma la leggenda dell’eroe che combatteva contro lo stato carabiniere è definitivamente finita quando una decina di anni fa accettò una comparsata all’Isola dei Famosi, da imprendibile latitante si era ridotto a soubrette televisiva. Quarant'anni è stato ric


