Il 7 febbraio inizia la manifestazione che rappresenta il prologo delle Olimpiadi invernali del 2026. Comitati locali e associazioni ambientaliste accusano: «Hanno massacrato il territorio». La parola magica è sostenibilità
- Il 7 febbraio partono a Cortina i Mondiali di sci. L’idea intorno alla quale sono stati venduti è la sostenibilità, contestata però dalle organizzazioni ambientaliste perché astratta, slegata dal territorio e costruita su operazioni di facciata (auto elettriche, raccolta differenziata), mentre veniva portato l’ennesimo assalto alla montagna.
- Le montagne sono uno degli ambienti più fragili ed esposti al cambiamento climatico: in Italia sono già quasi 350 le strutture, gli impianti, le funivie e gli alberghi abbandonati perché nevica sempre meno e sempre più in alto.
- Sullo sfondo ci sono l’Olimpiade di Milano – Cortina 2026 e il progetto di Zaia di creare il più grande comprensorio sciistico al mondo sulle Dolomiti, l’ennesimo progetto di urbanizzazione della montagna.
«Possiamo sentirci nel pomeriggio? Sto correndo da una parte all’altra a piazzare bidoni della differenziata», dice trafelata al telefono Susanna Sieff. È la sustainability manager dei Mondiali di sci che iniziano il 7 febbraio a Cortina. È un evento del quale è impossibile sottovalutare l’importanza, perché è una delle manifestazioni sportive più importanti organizzate in Italia durante la pandemia e per il suo status di test e prologo all’Olimpiade di Milano - Cortina del 2026. La sostenibili



