Con un comunicato stampa piuttosto stringato, giovedì mattina l'imprenditore romano Massimiliano Alfieri ha dato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della società Health Italia, una società quotata sul listino Aim Italia che vende coperture sanitarie integrative per famiglie, imprese e pubblica amministrazione. Quelle, per intendersi, che rimborsano in tutto o in parte le visite o le degenze presso le strutture ospedaliere private.

Alfieri sottolinea che la scelta di fare un passo indietro è dovuta alla volontà di intraprendere una nuova sfida guidando un'altra azienda – la Rebirth, in procinto di quotarsi nel 2022 – «nel suo percorso di crescita e sviluppo», mantenendo comunque il ruolo consigliere di Health Italia e confermando la volontà di restare azionista di maggioranza dell'azienda che ha portato a Piazza Affari nel 2017.

Le indagini nei suoi confronti

Quello che il comunicato non dice, però, è che proprio giovedì Alfieri è stato oggetto di un decreto di sequestro preventivo ordinato dal gip di Milano Alessandra Cecchelli sulla base di un'inchiesta della procura che ipotizza per lui e per altre undici persone una serie di reati che vanno dall'associazione per delinquere alla truffa,  all'autoriciclaggio e all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria.

Accuse che hanno portato il giudice milanese al sequestro di oltre 21 milioni di euro che si legano a una storia di truffe finanziarie e autoriciclaggio che hanno toccato quasi 1.500 risparmiatori. Un numero sufficientemente grande per dare l'idea di quanto fosse ben congegnato questo presunto imbroglio nel quale è rimasta imbrigliata anche la famiglia Pittarello, dell’omonima catena di negozi di scarpe.

Scatole cinesi

Health Italia, 32 milioni di euro di ricavi e un milione e 300mila euro di utili netti nel 2020, arriva però solo in fondo a questa storia. Che parte dall'offerta di polizze unit linked emesse da una società irlandese e correlate all'andamento di fondi di una società con sede nelle ben poco trasparenti isole Bermuda, ma domiciliata presso Apex fund services, la quale invece dimora a Malta. Condivano il tutto società svizzere come la Novium, centrale in questa storia così come la sua controllata maltese Nssf Malta ed entità nel Liechten stein.

Il solito giro dell'oca che avrebbe assicurato alti rendimenti, dell'ordine del 4 per cento l'anno più altre somme, e una certa discrezione ai clienti, alcuni dei quali schermati da una fiduciaria marchigiana che ha denunciato la truffa. Ai risparmiatori veniva detto che i fondi sarebbero serviti per investimenti in grandi opere e in settori «eticamente significativi».

Ma di etico in questo caso c'era ben poco perché la dozzina di indagati, tra i quali spicca il finanziere austriaco Paolo Bruckner, residente in Svizzera e considerato il promotore di quest'associazione per delinquere che si muoveva tra finanza strutturata e paesi a fiscalità leggera, «svuotavano progressivamente i fondi» e non rimborsavano le polizze unit linked che erano legate ai primi, com'è emerso anche dall'attività d'indagine dell'Ivass, l'istituto di vigilanza delle assicurazioni che ha coadiuvato il Nucleo economico finanziario della Gdf di Milano, coordinato dai pubblici ministeri Eugenio Fusco e Luigi Furno.

Parte dei soldi raccolti a partire dal 2010-11 tramite questa rete finanziaria e mai restituiti sono finiti, attraverso un complicato meccanismo di creazione di società, di svariati aumenti di capitale, conferimenti e cessioni di quote societarie e fusioni per incorporazioni in quella che attualmente si chiama Health Italia ed è quotata in borsa, come si è detto.

Un'altra parte – oltre 12 milioni di euro – è finita nei conti personali oltre che di Alfieri anche di altri indagati tra i quali Roberto Anzanello, che è presidente di Health Italia, del vice presidente Oscar Pischeddu e di altre persone, che risultano tutte indagate in questo procedimento.

La ricostruzione 

«Per quanto riguarda il reato di autoriciclaggio», scrive il gip nel decreto di sequestro, «assume rilievo l'ammissione presso il segmento Aim di Borsa Italiana di Health Italia nel febbraio del 2017», perché quest'ultima deriva dalla girandola di operazioni societarie a monte nelle quali erano finiti parte dei proventi delle truffe. E «l'ammissione sul mercato» dell'Aim «implica la volontà degli indagati di impiegare il denaro illecitamente incamerato (da loro stessi nella fase di raccolta fondi, ndr) in attività economiche», che per gli inquirenti ha ben fotografato il reato di autoriciclaggio. Che sembra assumere una forma curiosa e inedita, quella della quotazione in borsa di un'azienda.

Questa ricostruzione ha portato il gip ad accogliere la richiesta di sequestro, anche per equivalente, di 21 milioni di euro dei pm che toccherà 11 dei 12 indagati. Nel frattempo, come si è detto, Alfieri si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Health Italia e sarà sostituito da Livia Foglia, che «possiede una solida ed ultradecennale esperienza nel campo della sanità integrativa e del welfare aziendale» dice una nota.

Lui andrà a guidare la Rebirth, società che nasce dalla scissione proporzionale, da Health, degli immobili detenuti da quest'ultima con il fine di valorizzarli e che dovrebbe quotarsi in borsa nel 2022. Chissà se i piani saranno rispettati.


Pubblichiamo la richiesta di rettifica da parte di Massimiliano Alfieri:

Con riferimento a questo articolo, si rileva che non vi è alcun collegamento tra la vicenda giudiziaria narrata e le dimissioni quale ad di Health Italia del dott. Massimiliano Alfieri, posto che lo stesso continua a rivestire il ruolo di consigliere di Health Italia e le dimissioni esclusivamente dalla carica di ad rientrano nel più ampio progetto di scissione parziale proporzionale del compendio immobiliare di Health Italia in favore di Rebirth e prospettata quotazione della stessa su Aim Italia. A ogni modo, fermo restando che a oggi nessuna responsabilità è stata accertata, il dott. Alfieri confida sull’operato della magistratura e sul fatto che nessun addebito sarà infine posto a suo carico.


Pubblichiamo il comunicato stampa della società Health Italia del 9 ottobre:

Facendo seguito a quanto già comunicato e alla luce delle notizie diffuse, Health Italia S.p.A. (“Health Italia” o “Società”) ribadisce di essere totalmente estranea ai fatti contestati ad
alcuni suoi manager.

A conferma di ciò, la Società non risulta essere coinvolta nell’indagine. Il provvedimento di sequestro disposto
dalla magistratura, infatti, non ha in alcun modo riguardato la società o i suoi beni.
Health Italia rende inoltre noto di aver appreso che il provvedimento della magistratura riguarda anche il
Presidente Roberto Anzanello e il Vice Presidente Oscar Pischeddu (titolare di una partecipazione pari al 51 per cento
del capitale sociale di PFH s.r.l., titolare del 8,83 per cento del capitale sociale di Health Italia), i quali, congiuntamente
al consigliere Massimiliano Alfieri, hanno ribadito la loro estraneità ai fatti contestati.
In tale contesto il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data 8 ottobre 2021, ha confermato la propria
volontà di perseguire gli obiettivi strategici di business deliberati. A tal proposito, in merito al progetto di
scissione parziale proporzionale del suo compendio immobiliare (per maggiori informazioni si rinvia al
comunicato stampa pubblicato in data 6 ottobre 2021 e alla documentazione consultabile presso la sede sociale
e sul sito web all’indirizzo www.healthitalia.it) il Consiglio di Amministrazione si riunirà nuovamente per
valutare termini e tempistiche concernenti l’esecuzione dello stesso anche alla luce della situazione
contingente.

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