A pochi giorni dalla fine del derby di Roma, il questore della capitale ha emesso un daspo di cinque anni nei confronti di un tifoso tedesco che si trovava sugli spalti della curva nord laziale indossando una maglia con la scritta “Hitlerson” e il numero 88. Un richiamo esplicito e razzista ad Adolf Hitler.

«Una curva intera che canta cori antisemiti, un “tifoso” in tribuna con la maglia Hitlerson e il numero 88 e noi, come sempre, gli unici a indignarci e a protestare. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?», ha scritto su Twitter Ruth Dureghello presidente della comunità ebraica di Roma.

La motivazione

Al tifoso viene contestata la violazione della legge Mancino sull’incitamento all’odio razziale. In mattinata la Digos ha depositato una prima informativa sull’accaduto. L’indagine è iniziata dopo una serie di foto diffuse sui social network. 

«Dall’immagine del tifoso siamo riusciti da un analisi e un’attività serrata e grazie alle analisi della Scientifica abbiamo capito che si trovava in tribuna Monte Mario», ha detto il capo della Digos di Roma Giampietro Lionetti.

«Dalla prima immagine siamo riusciti a trovare questo soggetto poi al di fuori dello stadio, mentre stava nella zona dei tifosi laziali, nelle adiacenze di piazzale Ponte Milvio con degli ultras della Lazio. Il tifoso oltre alla maglia aveva con sé un giubotto di colore verde, che aveva tenuto sulla vita, abbiamo cercato tramite tutte le telecamere esterne allo stadio per capire dove fosse andato. Abbiamo ricostruito tutto il suo percorso», ha aggiunto Lionetti.

«È particolare – ha concluso – pensare oggi che nel terzo millennio dobbiamo vedere questi fatti: di gente che fa cori antisemiti o che indossa magliette come questa. Credo che veramente si va oltre e nel terzo millennio queste cose non possono succedere».

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