«Mi hanno massacrato aggredendomi alle spalle e porto addosso le conseguenze. È gente fuori da ogni sentiero di umanità». Massimiliano Idolo, di mestiere l'imprenditore, è una delle tante vittime della violenza di Alex Refice e Manuel Parrini
- Per altri due episodi di violenza di gratuita brutalità, sono finiti ai domiciliari oltre a Manuel Parrini e Alex Refice anche Ilunga Omar Nguale e Tiziano Barilotti.
- Parrini e Refice, ogni volta, escono, si difendono nei tribunali allestiti sui social «siamo stati provocati», e si dedicano ad altre vittime. Altri pestaggi che finiscono, perfino, immortalati su youtube, come un trofeo da esibire
- Parrini e Refice picchiano un signore straniero, Refice si avvicina e lo colpisce con un violentissimo calcio, definito circolare, e, come per la prima aggressione, postano l'agguato sui social con il titolo «Questo è un uomo? Wasted (sprecato)».
«Mi hanno massacrato aggredendomi alle spalle e porto addosso le conseguenze. È gente fuori da ogni sentiero di umanità.». Massimiliano Idolo, di mestiere l'imprenditore, è una delle tante vittime della violenza di Alex Refice e Manuel Parrini, finiti ai domiciliari, nei giorni scorsi, in una operazione della Polizia di stato di Roma. Il primo ha un bar a Tormarancia con la famiglia, passa la giornata a fare il trapper e, ogni tanto, a pestare persone. Il secondo fa il pugile, si allena in una


